domenica 20 febbraio 2011

Vasi Sanremesi: Quinta puntata - La Finale

Giunti alla finale della 61° edizione del Festival della canzone italiana di Sanremo, l’attesa per lo spettacolo di sabato sera è altissima e in parte delusa. Infatti, se non fosse stato per le emozioni finali con l’annuncio dei primi tre classificati e dell’artista premiato dal golden share, forse forse staremmo parlando della serata più noiosa delle cinque. Tanto tempo perso, ospiti inutili e interventi meno brillanti del solito.
Nella prima parte dello spettacolo i momenti più interessanti sono stati il saluto a Fernando Alonso, seduto in prima fila, e la canzone di Belen Rodriguez accompagnata dal padre alla chitarra. E ho detto tutto. Senza contare la battuta sfortunatissima di Belen, che ha però infiammato il pubblico in sala, sul fatto che tutti le dicano “sei molto bella, l’unico difetto è il tuo fidanzato”. Se lo dicono tutti un motivo ci sarà pure. Il tormentone della serata è stata però la presa in giro da parte di Luca e Paolo a un assistente di palco preoccupato dallo sbadato vincitore dei giovani Raphael Gualazzi. A proposito di tormentoni è divertente raccontare dell’incursione indiretta sul palco della Gialappa’s Band: in diretta da RTL 102,5 ogni anno trovano una frase o una parola da far pronunciare dagli artisti più collaborativi (famoso il “situation” del 2003). Ecco spiegato “il gufo con gli occhiali” gridato da Roberto Vecchioni e presente sui vestiti del cantante dei Modà e di Emma Marrone sotto forma di spilletta.
Un aspetto positivo è che dopo un’ora e mezza circa dall’inizio della serata, la gara è già finita e i big hanno tutti cantato il loro brano. Questo farebbe presagire a un finale verso un’ora decente, e invece no. Tra uno sketch di Luca e Paolo sui valori della sinistra, un balletto della Canalis che evidenzia le differenze tra i ballerini veri e lei, l’esibizione di Raphael Gualazzi (prossimo rappresentante dell’Italia all’Eurofestival, dove il nostro paese torna dopo 13 anni, nonostante fosse stata annunciata qualche mese fa Nathalie) e l’ospitata dell’inutile Avril Lavigne, si giunge al lungo momento con Massimo Ranieri. Sommando i due interventi di Ranieri, prima con Luca e Paolo e poi con Morandi, si raggiungono i 35 minuti circa: un tempo veramente eccessivo soprattutto alle 23.30. I due grandi della canzone italiana rispolverano i loro grandi successi, in un possibile passaggio di testimone per la prossima edizione del festival, e concludono con l’immensa Nel blu dipinto di blu, degna rappresentante dell’unità d’Italia.
Ci sono poi stati due momenti a loro modo intensi con protagonisti Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu. Quest’ultimo ha deciso di portare un fiore a sua moglie seduta in platea per ringraziarla del supporto di queste settimane mentre Luca ha spiazzato tutti con un bel “io mi faccio i cazzi miei” in riferimento alla concorrenza tra Rai e Mediaset, facendo molto ridere il suo compare.
Si arriva dunque a un momento decisivo cioè quello della scoperta dei tre finalisti, votati al 50% dal pubblico a casa e al 50% dall’orchestra: Al Bano, Modà con Emma e Roberto Vecchioni. Gianni Morandi a questo punto annuncia anche un’altra tripletta di artisti, La Crus, Luca Madonia e Davide Van De Sfroos, classificati dalla quarta alla sesta posizione, che potrebbero arrivare sul podio grazie al golden share, il voto della sala stampa che permetterebbe di scalare di tre posizioni. Giornalisti e addetti ai lavori decidono comunque di confermare Vecchioni, così da non rischiare una sua esclusione. Viene riaperto dunque il televoto per decidere il vincitore e, per dare tempo agli spettatori di votare, dopo l’esibizione dei tre finalisti, scende in campo la grande famiglia di Rai Uno: siccome non si butta via niente, vengono presentate le prossime novità del palinsesto del primo canale, cioè Ballando con le stelle e la fiction Cugino e cugino. Tutto questo a mezzanotte e mezza per il piacere degli spettatori.

Finalmente viene annunciata da un entusiasta Morandi la classifica finale:
3 Al Bano – Amanda è libera (con il 12% delle preferenze)
2 Modà con Emma – Arriverà (40%)
1 Roberto Vecchioni – Chiamami ancora amore (48%)

Roberto Vecchioni vince meritatamente il Festival di Sanremo, portando a casa anche il Premio della critica Mia Martini e il Premio delle Radio-TV. Sorprendente notare come Vecchioni sia riuscito a superare l’amica di Maria, Emma Marrone, in un televoto, per natura più vicino ai giovani, a mezzanotte e mezza. Sorprendente ma gratificante per chi, come me ascolta musica e segue il festival ogni anno, deprimendosi a vedere Valerio Scanu e Marco Carta trionfanti. Emma Marrone secondo me paga la sua sessualità: fosse stata un uomo avrebbe avuto il sostegno delle ragazzine urlanti che negli anni scorsi hanno portato ai risultati appena ricordati. Finalmente la vittoria va a una canzone che probabilmente sentiremo poco in radio come in passato ma che è interpretata e scritta da un cantautore con un importante calibro artistico, degno di vincere questa rassegna canora. Come lo stesso Vecchioni ha spiegato, spero anch’io che questo sia una prima traccia da seguire per la musica italiana che premia il talento e l’impegno profuso in questa passione chiamata MUSICA.

Una nota conclusiva va al capitano Gianni Morandi, palesemente emozionato e felice per il trionfo dell’amico Vecchioni. Nonostante le critiche degli scorsi post, a lui va il merito di aver preparato un gran bel festival (addirittura migliore di quelli di Bonolis), con co-conduttori sorprendenti come gli energici Luca e Paolo e con delle canzoni sufficientemente meritevoli del palco dell’Ariston. I presentatori sono altri e lo sappiamo ma Morandi con la sua spontaneità e il suo entusiasmo merita stima e successo, così come merita il Premio Città di Sanremo consegnatogli dal sindaco.





Siamo giunti alla fine di questa settimana di Sanremo e ciò che rimane sono le parole di Vecchioni a favore dell’unione contro chi vuole uccidere la cultura e non fare più sorgere il sole nel nostro paese.
E per la barca che è volata in cielo 
che i bimbi ancora stavano a giocare
che gli avrei regalato il mare intero
pur di vedermeli arrivare

Per il poeta che non può cantare
per l’operaio che non ha più il suo lavoro
per chi ha vent’anni e se ne sta a morire
in un deserto come in un porcile
e per tutti i ragazzi e le ragazze
che difendono un libro, un libro vero
così belli a gridare nelle piazze
perché stanno uccidendo il pensiero

per il bastardo che sta sempre al sole
per il vigliacco che nasconde il cuore
per la nostra memoria gettata al vento
da questi signori del dolore

Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore
Che questa maledetta notte
dovrà pur finire
perché la riempiremo noi da qui
di musica e di parole

Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore
In questo disperato sogno
tra il silenzio e il tuono
difendi questa umanità
anche restasse un solo uomo

Perché le idee sono come farfalle
che non puoi togliergli le ali
perché le idee sono come le stelle
che non le spengono i temporali
perché le idee sono voci di madre
che credevano di avere perso
e sono come il sorriso di Dio
in questo sputo di universo

[…]

Chiamami ancora amore
Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore
Perché noi siamo amore

E ci rimane anche il motto di questo festival, che dovremmo tutti fare nostro in tempi bui come questi: STIAMO UNITI!!
D9P

Nessun commento:

Posta un commento