mercoledì 16 febbraio 2011

Vasi Sanremesi: Prima puntata

Torna puntuale come ogni anno il Festival della canzone italiana di Sanremo, giunto alla 61° edizione. E, come sempre, si porta dietro vagonate di aspettative, di gossip, di pregiudizi e di discorsi molto qualunquisti. Consideratemi vecchio, triste e noioso ma io dal mio primo ricordo di bambino attendo e vivo il Festival come una vera e propria istituzione, non solo della televisione ma di un'intera nazione. Aspetto ogni anno l'atmosfera del Festival e le sue emozioni, che dovrebbero e vorrebbero unire la popolazione italiana in un patriottismo che ormai si vede solo durante le partite dei mondiali di calcio. Diversi fattori hanno però condotto Sanremo a essere snobbato dai giovani e non solo, a essere considerato molto poco per la musica e più come evento mediatico. Invece la musica c'è e si sente: certo, se vi aspettate che su 14 canzoni in gara, 14 diventino grandi successi, vivete in un altro mondo. Dentro e fuori Sanremo, escono ogni giorno milioni di canzoni che ovviamente non diventano tutte delle hit, però diventano importanti per qualcuno o per qualche settore o genere musicale. Ma la cosa più stupefacente è che spesso i (pre) giudizi arrivano da persone che non ascoltano e consumano regolarmente musica, che a questo punto diventano simili a quelle ragazzine che televotano Marco Carta e Valerio Scanu, rovinando così la lunga storia del Festival di Sanremo. Come per tutte le cose, conoscere prima di giudicare.

Ma veniamo al 2011. L'edizione di quest'anno era molto attesa per diversi motivi: un cast di prim'ordine con Gianni Morandi alla conduzione, Belen Rodriguez e Elisabetta Canalis come vallette e Luca e Paolo come "disturbatori"; alcune sorprese anche tra i cantanti con un mix di grandi cantautori e di esordienti sul palco dell'Ariston; grandi ospiti in arrivo. Gli ingredienti per far bene ci sono tutti, soprattutto contando che l'anno scorso c'era la sola (debole) Antonella Clerici al timone. Uno degli elementi più attesi è l'apertura di serata (su stessa ammissione di Morandi): la puntata di ieri sera ha visto la presenza di Antonella Clerici, con sua figlia Maelle, a passare il testimone al nuovo conduttore. Un inizio fiacco che non raggiunge l'intento di emozionare e che dunque non dà quella scossa iniziale di cui un buon festival avrebbe bisogno.
Per quanto riguarda la conduzione, Gianni Morandi si presenta palesemente emozionato e spesso impacciato ma sono sicuro che nelle prossime serate di potrà rifare. Quando ci si mette anche la regia con ritardi ed errori però a reggere la scena sono Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu: la loro presenza offusca quasi quella del conduttore perchè sembrano essere in grado di condurre da soli dando quel brio alla serata che tanti hanno auspicato. Assolutamente promossi, irriverenti ("basta dire Berlusconi e la gente ride") e comici nella loro canzone Ti sputtanerò (parodia di In amore dello stesso Morandi) su Fini e Berlusconi e nei diversi sketch dove prendono deliberatamente in giro le "artiste" Rodriguez e Canalis. Arriviamo alla nota più dolente: le due vallette  dimostrano tutta la loro inutilità ostentando una simpatia perlopiù assente e diventando spesso pietose nel volersi guadagnar la scena. Se sfida doveva essere, questa è stata vinta da Belen che ha stracciato la concorrente mettendo in campo quella poca esperienza di conduzione che però alla Canalis manca del tutto. La signora Clooney passa tutta la sera a ringraziare il pubblico e Morandi, sembrando abbastanza lecchina e sfoggiando poi un twist (un ballo abbastanza semplice) senza motivo di esistere, che forse vuole contrastare il tango di Belen con Miguel Angel Zotto, ospite della serata. Nulla da fare: Belen Rodriguez batte in bellezza, portamento e comportamento la "rivale" che poco ha da offrire alla televisione italiana.

Vi propongo ora una veloce e provvisoria rassegna delle vere protagoniste del festival, vale a dire le canzoni. Premetto che mi sembra assurdo che una giuria possa giudicare una canzone in 5 secondi netti dopo averla ascoltata una sola volta, per di più live. E questo vale anche per me.

Giusy Ferreri - Il mare immenso: la dimensione live non agevola il suo modo di cantare, così  aperto a imperfezioni ma comunque la canzone sembra accettabile, sulla linea del primo disco Gaetana, un po' più rock.
Luca Barbarossa e Raquel Del Rosario - Fino in fondo: la canzone è orecchiabile ma ha un testo un po' banale per Barbarossa; sarà una di quelle dimenticate già da domenica. Raquel Del Rosario è una cantante spagnola, moglie del pilota Fernando Alonso.
Roberto Vecchioni - Chiamami ancora amore: un pezzo dolce a difesa della cultura, offuscata dal potere. Un classico per Vecchioni che non si discosta dal suo stile e fa centro nei cuori dei telespettatori.
Anna Tatangelo - Bastardo: scritta dal solito D'Alessio, la canzone sa di già sentito (come sempre) e sa molto di canzone sanremese. La Tatangelo viene eliminata e forse paga un look mascolino (omaggio a un'Anna Oxa d'annata) che non mette in luce la sua bellezza e un'antipatia che circonda lei e il suo compagno, o molto amati o molto odiati. 
La Crus - Io confesso: un gruppo sconosciuto al grande pubblico ma sulla scena dal 1993. Presentano una canzone interessante con un'azzeccatissima sonorità vintage, che tanto di moda sta tornando. Promossa.
Max Pezzali - Il mio secondo tempo: un grande ritorno per Max Pezzali (sul palco nel 1995 con Senza averti qui) con una canzone dal testo semplice e con melodie simili agli ultimi successi, come Torno subito o Mezzo pieno e mezzo vuoto. Non mancano piccole stonature per un cantautore che è nei cuori di tanti e di cui è difficile parlar male.
Davide Van De Sfroos - Yanez: il tanto discusso cantautore comasco porta all'Ariston un brano molto ritmato e veloce ma non certo una novità. Una canzone in stile folk molto energica con un riff di fisarmonica assolutamente già sentito. Orecchiabile e immediata.
Anna Oxa - La mia anima d'uomo: canzone per niente immediata ma che richiede qualche ascolto, viene ingiustamente eliminata. Anna Oxa con il trasformismo che l'ha sempre contraddistinta forse spaventa il pubblico e se ci aggiungiamo qualche nota troppo stirata e un modo di cantare che non fa capire precisamente tutte le parole, la frittata è fatta. Speriamo nel ripescaggio.
Tricarico - Tre colori: una dolce filastrocca a favore dell'unità nazionale. Tricarico è sempre lo stesso, interessante e piacevole ma che spesso non sopravvive al di fuori dell'Ariston. E sembra che così sarà anche questa volta.
Modà e Emma - Arriverà: i Modà hanno un talento assoluto per scrivere sempre le stesse canzoni, stesse sonorità e melodie, per quanto d'impatto (confrontare con Quello che non ti ho detto di qualche anno fa). Anche stavolta non sono da meno, mescolando anche atmosfere delle Vibrazioni. Calano l'asso con Emma Marrone, vincitrice dell'ultima edizione di Amici e copia sbiadita di Gianna Nannini, che porterà tanti benefici al televoto concedendo a Maria De Filippi la vittoria per il terzo anno consecutivo e gettando il Festival di Sanremo nella pattumiera, per l'ennesima volta.
Luca Madonia e Franco Battiato - L'alieno: sconosciuto al grande pubblico ma con numerose importanti collaborazioni al suo attivo che lo fanno entrare, di diritto, nei big. Leader dei Denovo (insieme a Mario Venuti), si presenta al festival con una bella canzone che parla di estraneazione dalla società, leggera  fino all'ingresso di Franco Battiato che dona un grande supporto. Alcune perdonabili somiglianze con vecchi successi del maestro Battiato.
Patty Pravo - Il vento e le rose: una sessantenne Patty dalla pelle sempre liscia ci appare sul palco con una nuova canzone. Il pezzo è anche piacevole ma il vero problema è che a forza di tirarsi il viso, l'ex ragazza del Piper non riesce a scandire le parole, senza contare numerose imperfezioni nel canto.
Nathalie - Vivo sospesa: ennesima dimostrazione dell'abisso che separa gli Amici di Maria e i partecipanti di X-Factor. Nathalie propone un brano molto soffice scritto da lei. L'ascesa della melodia assomiglia a quella di In punta di piedi: entrambe partono lievi e arrivano alla fine molto forti, nonostante si tratti di canzoni per niente simili. A pieno titolo tra i pretendenti alla vittoria.
Al Bano - Amanda è libera: canzone sorprendentemente piacevole con un testo impegnato. Peccato che da anni Al Bano abbia perso la credibilità da cantante, a causa di vicende di gossip e non solo.

Difficile prevedere chi vincerà il festival soprattutto perchè manca, come al solito, quella canzone che svetta sulle altre. Con qualche ascolto in più potremo forse chiarirci le idee. Appuntamento a domani con il riassunto della seconda puntata!
D9P

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