Manifestazione piena di sorprese quest’anno allo Staples Center di Los Angeles. Per chi non lo sapesse, domenica 13 febbraio sono stati assegnati i Grammy Awards 2011, l’equivalente degli Oscar nel mondo della musica.
A farla da padrone è stata Lady Gaga, al centro dei riflettori per la sua “particolare” entrata in scena all’interno di un uovo sorretto da quattro ragazzoni e per la presentazione del nuovo singolo Born this way.
Lady Poker Face si è anche aggiudicata due Grammy per il Miglior album pop e la Miglior performance pop.
Chi è rimasto deluso invece è Eminem, che nonostante le ben 10 nomination si è ritrovato con un solo Grammy per il Miglior album rap, il suo Recovery.
I vincitori, a sorpresa, del Miglior album dell’anno sono stati gli Arcade Fire con The suburbs mentre la Miglior canzone assoluta è stata Need you now dei Lady Antebellum, che si sono aggiudicati cinque premi su sei nomination. Nessun premio, invece, per Rihanna, Katy Perry e Justin Bieber.
I momenti da ricordare dello show sono stati il duetto Eminem/Rihanna, il tributo di Mick Jagger a Solomon Burke con Everybody needs somebody to love e la partecipazione di Barbra Streisand.
Altri premi importanti: Nuovo miglior Artista va ad Esperanza Spalding (battuto Bieber), Miglior performance maschile per Bruno Mars e le sue canzoni al miele, Miglior performance duo o gruppo va invece ai Train con l'estiva Hey soul sister, gli Iron Maden si aggiudicano la Miglior performance metal mentre la Miglior performance rock va a Angry world di Neil Young, infine il premio Miglior album rock è degli ottimi Muse, con il loro ultimo successo The resistance.
Piccola soddisfazione per l’Italia che ottiene un premio grazie al Maestro Riccardo Muti vincitore del premio Miglior Album Classico con la "Messa da Requiem" di Giuseppe Verdi.
Lares
2 commenti:
Considerando i rivali che avevano non avrei mai sperato nella vittoria degli Arcade Fire, anche se indubbiamente sono quelli che la meritavano più di tutti! Bene così!
parlate tutti molto bene degli A.F. non ho ancora orecchio per loro, ma chissà, in futuro...
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