E’ il turno di Ivana Mrazova, e la preparazione dei suoi balletti, essere protagonisti dell’anteprima della quarta e penultima serata del Festival di Sanremo. Tutt’altra cosa è la sigla, stavolta affidata al violinista David Garret e alla ballerina senza braccia Simona Atzori che danza sulle note di Smells like teen spirit dei Nirvana. Rocco Papaleo entra in scena col solito loden sulle note de La foca, per portare un po’ di sobrietà per tutti. Poco dopo sale sul palco anche Ivana Mrazova che non saprà fare niente ma perlomeno ha una risata contagiosa; le sue apparizioni in scena sono poche e questo non è per forza un male.
Tra gli ospiti della serata figura Sabrina Ferilli, la cui presenza sembra totalmente ingiustificata: la Ferilli, rompe il solito clichè della romana cantando una versione alternativa di Roma nun fa la stupida stasera. Morandi butta un’occhiata al seno pure a lei, per non farsene mancare nessuna durante un’intervista inutile. Chi invece ha sorpreso tutti è Alessandro Siani, non annunciato come ospite e reduce dal successo di Benvenuti al nord: uno dei pochi ospiti degni di questo Sanremo, più che altro perché ha qualcosa da dire e raccontare. Gli ospiti musicali sono invece i One direction, band di ragazzini uscita da X-Factor in Inghilterra: cinque Justin Bieber, bravini a cantare, pronti a conquistare tutte le ragazzine del mondo con qualche bel faccino e qualche ammiccamento. Un bello spottone per Ballando con le stelle con il cast al completo, fuori luogo come tante altre cose, conclude la rosa degli ospiti.
La gara prevede i duetti e le nuove versioni dei brani. Vediamo i risultati:
Noemi e Gaetano Curreri – Sono solo parole: Noemi sfida tutte le critiche estetiche indossando orecchini verde acido sotto i capelli rosso fuoco, accompagnata da Gaetano Curreri degli Stadio, già autore di Vuoto a perdere. Il contributo è minimo anche perché Curreri fa fatica a mantenere la tonalità femminile di Noemi per l’intero brano.
Pierdavide Carone, Lucio Dalla e Gianluca Grignani – Nanì: L’apporto di Grignani è positivo (nonostante qualche errore di intonazione) ma cambia un tantino l’atmosfera della canzone che guadagna più profondità ma perde la leggerezza del racconto di Carone.
Dolcenera e Max Gazzè – Ci vediamo a casa: I controcanti di Max Gazzè sono perfetti e si integrano con la canzone, anche se non è esattamente un pezzo adatto al cantautore romano, un po’ impacciato ma sempre capace.
Gigi D’Alessio, Loredana Bertè e Get Far Fargetta - Respirare: Se pensavate di aver visto tutto, vi tocca ricredervi. Il duo D’Alessio-Bertè riesce a toccare definitivamente il fondo con la versione dance di Respirare, remixata sapientemente, per carità, da Fargetta. Vestiti di pelle, come i veri ggiovani, e circondati da quelli che potrebbero essere i loro nipoti, Gigi e Loredana cantano il loro brano in playback. Al Festival canoro più importante d’Italia, e non solo.
Chiara Civello e Francesca Michielin – Al posto del mondo: La vincitrice dell’ultima edizione di X-Factor arriva sul palco con un sobrio abito fucsia, un goccino esagerato per una sedicenne al debutto sul palco dell’Ariston, ma anche per chiunque altro. Francesca canta distante dal microfono ma si rivela comunque migliore della Civello e le fa guadagnare qualche punto in più al televoto.
Samuele Bersani e Paolo Rossi – Un pallone: Il contributo di Paolo Rossi sembra del tutto improvvisato in quella che è di diritto un’occasione sprecata.
Eugenio Finardi e Peppe Servillo – E tu lo chiami Dio: L’esibizione è impeccabile anche se il duetto non porta nulla di nuovo al brano.
Nina Zilli, Giuliano Palma e Fabrizio Bosso – Per sempre: Probabilmente non è la canzone migliore per Giuliano Palma, ma le voci della Zilli e del leader dei Bluebeaters sono complementari, 50mila docet.
Arisa, Mauro Ermanno Giovanardi e Mauro Pagani – La notte: La voce calamitica dell’ex frontman dei La Crus, l’anno scorso a Sanremo con Io confesso, dà calore alla già piacevole canzone di Arisa.
Emma Marrone e Alessandra Amoroso – Non è l’inferno: La colonizzazione degli Amici di Maria, iniziata con la vittoria di Marco Carta del 2009 e quella di Valerio Scanu del 2010 (scomparsi dopo i trionfi), si completa con questo duetto. Alessandra Amoroso, in un’elegante palandrana nera, arriva a portare la sua fama ai televoti della compagna Emma. Il duetto, registrato in studio, sta già spopolando su Itunes, a dimostrazione che la casa discografica ci vede molto lungo. Ah, non l’ho detto: duetto superfluo.
Matia Bazar e Platinette – Sei tu: Partiamo dal presupposto che per recitare forse era meglio un attore o un’attrice. In ogni caso, Platinette fornisce una prova intensa e sentita e probabilmente la sua presenza vuole significare qualcosa di più. Geniale nel rispondere alle critiche di questi giorni: “Io amo gli etero”.
Francesco Renga e Scala & Kolacny Brothers - La tua bellezza: Finalmente una vera e propria nuova versione di un brano in gara. Scala & Kolacny Brothers è un coro belga di voci femminili che hanno raccolto nel loro ultimo album le cover di alcune delle canzoni pop/rock più belle di tutti i tempi. Qui danno una veste diversa a La tua bellezza, più celestiale, e la voce di Renga si inserisce benissimo nel coro.
Tra gli ospiti della serata figura Sabrina Ferilli, la cui presenza sembra totalmente ingiustificata: la Ferilli, rompe il solito clichè della romana cantando una versione alternativa di Roma nun fa la stupida stasera. Morandi butta un’occhiata al seno pure a lei, per non farsene mancare nessuna durante un’intervista inutile. Chi invece ha sorpreso tutti è Alessandro Siani, non annunciato come ospite e reduce dal successo di Benvenuti al nord: uno dei pochi ospiti degni di questo Sanremo, più che altro perché ha qualcosa da dire e raccontare. Gli ospiti musicali sono invece i One direction, band di ragazzini uscita da X-Factor in Inghilterra: cinque Justin Bieber, bravini a cantare, pronti a conquistare tutte le ragazzine del mondo con qualche bel faccino e qualche ammiccamento. Un bello spottone per Ballando con le stelle con il cast al completo, fuori luogo come tante altre cose, conclude la rosa degli ospiti.
La gara prevede i duetti e le nuove versioni dei brani. Vediamo i risultati:
Noemi e Gaetano Curreri – Sono solo parole: Noemi sfida tutte le critiche estetiche indossando orecchini verde acido sotto i capelli rosso fuoco, accompagnata da Gaetano Curreri degli Stadio, già autore di Vuoto a perdere. Il contributo è minimo anche perché Curreri fa fatica a mantenere la tonalità femminile di Noemi per l’intero brano.
Pierdavide Carone, Lucio Dalla e Gianluca Grignani – Nanì: L’apporto di Grignani è positivo (nonostante qualche errore di intonazione) ma cambia un tantino l’atmosfera della canzone che guadagna più profondità ma perde la leggerezza del racconto di Carone.
Dolcenera e Max Gazzè – Ci vediamo a casa: I controcanti di Max Gazzè sono perfetti e si integrano con la canzone, anche se non è esattamente un pezzo adatto al cantautore romano, un po’ impacciato ma sempre capace.
Gigi D’Alessio, Loredana Bertè e Get Far Fargetta - Respirare: Se pensavate di aver visto tutto, vi tocca ricredervi. Il duo D’Alessio-Bertè riesce a toccare definitivamente il fondo con la versione dance di Respirare, remixata sapientemente, per carità, da Fargetta. Vestiti di pelle, come i veri ggiovani, e circondati da quelli che potrebbero essere i loro nipoti, Gigi e Loredana cantano il loro brano in playback. Al Festival canoro più importante d’Italia, e non solo.
Chiara Civello e Francesca Michielin – Al posto del mondo: La vincitrice dell’ultima edizione di X-Factor arriva sul palco con un sobrio abito fucsia, un goccino esagerato per una sedicenne al debutto sul palco dell’Ariston, ma anche per chiunque altro. Francesca canta distante dal microfono ma si rivela comunque migliore della Civello e le fa guadagnare qualche punto in più al televoto.
Samuele Bersani e Paolo Rossi – Un pallone: Il contributo di Paolo Rossi sembra del tutto improvvisato in quella che è di diritto un’occasione sprecata.
Eugenio Finardi e Peppe Servillo – E tu lo chiami Dio: L’esibizione è impeccabile anche se il duetto non porta nulla di nuovo al brano.
Nina Zilli, Giuliano Palma e Fabrizio Bosso – Per sempre: Probabilmente non è la canzone migliore per Giuliano Palma, ma le voci della Zilli e del leader dei Bluebeaters sono complementari, 50mila docet.
Arisa, Mauro Ermanno Giovanardi e Mauro Pagani – La notte: La voce calamitica dell’ex frontman dei La Crus, l’anno scorso a Sanremo con Io confesso, dà calore alla già piacevole canzone di Arisa.
Emma Marrone e Alessandra Amoroso – Non è l’inferno: La colonizzazione degli Amici di Maria, iniziata con la vittoria di Marco Carta del 2009 e quella di Valerio Scanu del 2010 (scomparsi dopo i trionfi), si completa con questo duetto. Alessandra Amoroso, in un’elegante palandrana nera, arriva a portare la sua fama ai televoti della compagna Emma. Il duetto, registrato in studio, sta già spopolando su Itunes, a dimostrazione che la casa discografica ci vede molto lungo. Ah, non l’ho detto: duetto superfluo.
Matia Bazar e Platinette – Sei tu: Partiamo dal presupposto che per recitare forse era meglio un attore o un’attrice. In ogni caso, Platinette fornisce una prova intensa e sentita e probabilmente la sua presenza vuole significare qualcosa di più. Geniale nel rispondere alle critiche di questi giorni: “Io amo gli etero”.
Francesco Renga e Scala & Kolacny Brothers - La tua bellezza: Finalmente una vera e propria nuova versione di un brano in gara. Scala & Kolacny Brothers è un coro belga di voci femminili che hanno raccolto nel loro ultimo album le cover di alcune delle canzoni pop/rock più belle di tutti i tempi. Qui danno una veste diversa a La tua bellezza, più celestiale, e la voce di Renga si inserisce benissimo nel coro.
Dopo i duetti arriva il momento della finale dei giovani: Alessandro Casillo, di diritto il sesto One Direction, saltella e guarda a terra ma si scioglie dall’emozione perché fondamentalmente è ancora un ragazzino. Incredibile dei Iohosemprevoglia risulta molto più ricca registrata in studio rispetto che nel live e questo potrebbe penalizzarli. Marco Guazzone si dimostra molto preciso nel canto in una canzone non facile da eseguire. Erica Mou è molto consapevole di sé stessa, nel modo giusto però. Il sistema di votazione mista tra orchestra e televoto premia Alessandro Casillo con E' vero e i due golden share fanno scalare Erica Mou al secondo posto. Alessandro Casillo vince tra i giovani: presumibilmente sarà stato demolito dall’Orchestra quindi provate a immaginare quanti televoti ha ricevuto. Erica Mou si “consola” con il premio della critica Mia Martini. Come al solito, la gara è falsata dal televoto e dalla fama televisiva dell’artista in questione, nulla a che fare con la musica. E se tanto mi dà tanto, Emma ha già la vittoria in tasca, a meno di sorprese in stile 2011.
Tra i Big, l’ultimo verdetto prima della finale vede fuori dalla gara Matia Bazar e Chiara Civello. Tutto sommato corretto anche se avrei tenuto la Civello ed eliminato Gigi D’Alessio, ma il seguito del cantante napolatano è imbattibile.
Questa sera la grande finale con i 10 Big e grandi ospiti: su tutti Geppi Cucciari, i Cranberries, Luca e Paolo e il ritorno di Adriano Celentano.
P.S.: Ma bisogna per forza ridere ogni volta quando si presenta Beppe Vessicchio? E’ scritto nel contratto?
D9P
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