Mi capita piuttosto spesso di acquistare in edicola o fumetteria i numeri uno di fumetti che non ho mai visto né sentito nominare, tanto per il gusto di scoprire cose nuove e per una piccola mania di collezionismo. Negli ultimi due mesi ho dato una chance ai primi volumi di tre manga che hanno recentemente esordito sul mercato italiano, e vi propongo i miei pareri in proposito sotto forma di brevi recensioni.
Mirai Nikki - Future Diary
Autore: Sakae Esuno
Editore italiano: Star Comics
Yukiteru Amano è un giovanissimo studente giapponese timido e introverso che si diletta a usare il proprio cellulare come diario e a conversare con due amici immaginari, l'onnipotente signore dello spazio e del tempo Deus Ex Machina e la sua tenera serva Murumuru. Un giorno in cui Yukiteru si sente particolarmente loffio e inutile, Deus dà il via a "un gioco molto interessante": i telefonini di Yukiteru e di undici altri personaggi iniziano a registrare automaticamente gli eventi futuri. O meglio: una certa selezione degli eventi che avverranno nei successivi novanta giorni. Yukiteru per esempio, essendo sostanzialmente un osseratore passivo, può leggere cosa accadrà intorno a lui e all'inizio mette a frutto questo dono per evitare grane con i compagni malevoli e le ostiche verifiche scolastiche; la sua graziosa compagna di classe Yuno Gasai, invece, può leggere il futuro dello stesso Yukiteru, di cui è (incomprensibilmente) innamorata a livello viscerale. Dopo un po' Deus spiega il gioco ai vari possessori di Future Diaries (quindi non è solo un amico immaginario di Yukiteru...?) illustrandone le originalissime regole: dovranno uccidersi a vicenda finché non ne rimarrà solo uno, il quale diventerà il successore di Deus. Inizia così una spietata caccia tra giocatori, e gli unici aiuti che Yukiteru potrà sfruttare per sopravvivere saranno il suo prodigioso cellulare e l'inquietante stalker Yuno, mentre la bombarola Minene Uryu è già sulle sue tracce...
Era da parecchio tempo che un nuovo manga mi piaceva così poco. Mirai Nikki mi è parso un mediocre amalgama di cliché abusati e trattati con superficialità: dal noiosissimo protagonista, un hikikomori in erba privo di qualità, alla trama di fondo, che fonde i soliti manga d'azione e di melensaggini scolastiche con elementi cervellotici alla Death Note e crudezza (non esplicitata graficamente) da Battle Royale, fino alla scarsa attenzione alla credibilità (l'attacco terroristico di Minene alla scuola deve aver mietuto decine e decine di vittime, ma di queste non gliene frega niente a nessuno) e ai disegni abbastanza anonimi. In Giappone Mirai Nikki ha riscosso un certo successo, tanto da dar vita a due serie spin-off, Mirai Nikki Mosaic e Mirai Nikki Paradox, e a un anime, tutte cose che non ho intenzione di leggere né di vedere.
Durarara!!
Autori: Ryohgo Narita (storia originale), Suzuhito Yasuda (character design) e Akiyo Satorigi (disegni)
Editore italiano: Star Comics
Nato come serie di light novel (romanzi illustrati per ragazzi), Durarara!! è stato trasposto in manga e in seguito in anime. Si tratta di un'interessante storia corale, i cui numerosi protagonisti si aggirano nel quartiere Ikebukuro di Tokyo, "la zona in cui convergono i più alienati tra i figli della metropoli", con gli obiettivi più disparati. Mikado Ryugamine è uno scolaro pacato ma curioso del mondo che si è appena trasferito a Tokyo su consiglio del suo amico Masaomi Kida, estroverso e spiritoso, il quale gli farà da guida in un quartiere vivace e stimolante ma anche frequentato da personaggi sinistri, piccoli criminali e autentiche leggende metropolitane, come la misteriosa "moto nera" volante, guidata da un essere senza testa. Il losco Izaya Orihara smercia informazioni e tende tranelli a ragazze che aspirano a suicidarsi, Seiji Yagiri è braccato da una ragazzina che sembra sapere tutto di lui, la carina Anri Sonohara attrae le attenzioni del suo compagno Mikado... il primo volume di Durarara!! pare più un prequel o una lunga introduzione che l'inizio di una storia precisa, ma riesce a stuzzicare una certa curiosità e promette una narrazione complessa e sfaccettata con un mix di azione e intrigo. I disegni hanno un buon livello di espressività e di dettagli, traduzione e lettering sembrano azzeccati. Le premesse per un manga di qualità sembrano esserci... lo seguirò, a patto che decolli entro il secondo o il terzo volume.
Luck Stealer
Autore: Hajime Kazu
Editore italiano: GP Publishing
Normalmente i killer professionisti si servono di armi e tecniche molto convenzionali, come armi da fuoco, armi bianche, veleni, esplosivi e così via. Il bel ragazzo Yusei Kurusu invece sfrutta la sfortuna: più specificamente, è in grado di rubare la fortuna degli altri con un semplice contatto fisico, e chi ne rimane a secco è destinato a morire al primo incidente, piccolo o grande che sia, che gli capita. Yusei lavora per un'organizzazione segreta che gli affida omicidi di criminali anche di alto livello, ritenendo il giovane dai capelli chiarissimi il miglior assassino sulla piazza proprio per le sue doti anomale, discrete ed efficaci. Ma Yusei non è solo un freddo esecutore, è anche un padre affettuosissimo: in effetti il vero scopo dei suoi incarichi è rubare la fortuna dei malviventi per donarla alla dolce figlioletta Karin, che ne è del tutto priva e che è l'unica a poterla assorbire dal padre. Nel corso del primo volume di Luck Stealer, Yusei si trova ad avere a che fare, oltre a mafiosi e fuorilegge di ogni risma, con due ragazze che finiscono per caso sulla sua strada, la disperata Mika e la petulante Airi: entrambe saranno molto incuriosite da questo personaggio così particolare e dalla doppia personalità, e tenteranno ognuna a proprio modo di svelarne i misteri; l'ultima parte del volume racconta di una missione affidata a Yusei da Amasaki, suo vecchio conoscente dal carattere ambiguo, un po' viscido e talvolta sanguinario. Nel complesso, questo primo numero di Luck Stealer è una riuscita mescolanza di scontri violenti, gag comiche e piccoli ma incisivi approfondimenti psicologici, con diverse scene forti nei contenuti e nella rappresentazione; la tecnica di disegno è spesso essenziale, con una certa carenza di sfondi (a Tite Kubo di Bleach staranno fischiando le orecchie) ma con volti e pose convincenti. Dei tre manga di cui ho parlato finora, Luck Stealer è quello che mi ha colpito più positivamente, e se tutto va bene lo seguirò fino alla fine (in Giappone si è appena concluso con il decimo tankobon).
Lor
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