martedì 15 novembre 2011

Fiorello torna in RAI: #ilpiùgrandespettacolodopoilweekend

Fiorello torna in RAI dopo quasi quattro anni di assenza; l’ultima esperienza televisiva sul servizio pubblico è stata con il fedele compare Marco Baldini per il breve varietà Viva Radio 2…minuti, mentre nel 2009 ha portato il suo Fiorello Show su Sky Uno.
Enormi investimenti e grandissimi ospiti corrispondono ovviamente a grandi aspettative; e come spesso accade, il rischio di deludere o di non soddisfare a pieno è alto. Tantissimi i commenti sul web alla prima puntata di #ilpiùgrandespettacolodopoilweekend in onda ieri sera su RAI Uno, tutti concordi nel premettere che parlare male di Fiorello è molto difficile, perché il suo talento, la sua leggerezza e la sua simpatia sono sotto gli occhi di tutti. Mi aggrego anch’io a questo coro perché effettivamente lo show è divertente e Fiorello tiene la scena come nessuno in Italia. Il mattatore siciliano ha virtualmente il ruolo di salvatore della televisione italiana, ambasciatore di qualità e ascolti genuini; non a caso sulla rete rivale, Canale 5, è in onda nella stessa serata il nemico giurato della cultura in tv, il Grande Fratello, sconfitto amaramente 39,18% (share medio) a 16,45%.
Ma veniamo al programma: Fiorello entra nello Studio 5 di Cinecittà, dove è presente un’orchestra di 50 elementi diretta dal solito Enrico Cremonesi, acclamato dal numeroso pubblico in sala ed esordisce con un geniale “Arrivederci a lunedì prossimo!” a cui segue un “Allegria!” in ricordo dell’amico Mike Bongiorno. Neanche il tempo di iniziare ed escono fuori “le più grandi dimissioni durante il weekend” di Berlusconi con annesse battute sul sindaco di Torino, Fassino, che per festeggiare ha cenato, o sulle lacrime della Santanchè, passata dalla plastica all’umido in men che non si dica. Per tutta la serata Fiorello improvvisa e duetta con gli ospiti illustri seduti nelle prime file dello studio come Michelle Hunziker (traduttrice durante il messaggio alla Merkel), il calciatore della Roma Marco Borriello, l’attore Alessio Boni e il direttore di RAI Uno Mauro Mazza, con cui si sprecano le frecciatine politiche, in ricordo del fu Fabrizio Del Noce. Il resto dello show si divide tra momenti musicali, come il mash-up tra Tu vuo' fa' l'americano e Englishman (per l’occasione Sicilian) in New York e i duetti con Giorgia (ospite fissa del programma) e Giuliano Sangiorgi, imitazioni e monologhi, con il supporto di Marco Baldini (vedi Carla Bruni o la parodia di X-Factor), e i grandi ospiti che per la prima puntata sono stati il tennista n°1 al mondo Novak Djokovic e i Negramaro che hanno eseguito, vergognosamente in playback, il loro ultimo singolo Io non lascio traccia. Si conclude con la sigla di chiusura di Giorgia in stile varietà anni ’60, rigorosamente in bianco e nero, sulle note di Se telefonando.


Gli ingredienti per fare un grande spettacolo c’erano tutti ma, in generale, al programma manca qualcosa: forse un fil rouge che colleghi un minimo i vari blocchi dando una ragione d'esistere al programma, forse un po’ di quella verve che ha reso grande Fiorello. O forse viene dato troppo spazio all’improvvisazione e quindi si ripone troppa fiducia alla forza del conduttore: una scelta che oggi può andare bene se ospiti e showman sono in grande spolvero, ma magari domani non basta a reggere una prima serata su RAI Uno. O ancora, semplicemente, l’anima della serata era un po’ sottotono. Non intendo bocciare #ilpiùgrandespettacolodopoilweekend, anche perché i momenti divertenti e interessanti non sono mancati, ma piuttosto “rimandarlo a settembre”, vale a dire al prossimo lunedì, per vedere se con altri ospiti, altri temi e altre esibizioni, il programma può prendere il volo verso l’Olimpo dei varietà televisivi. Attesi, tra gli altri, Jovanotti, Coldplay, Tony Bennett, Michael Bublé, Elisa, Caparezza, Laura Pausini e un altro grande, Roberto Benigni.
D9P

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