Nuovo e molto atteso lavoro discografico per Caparezza: Il sogno eretico. Già il titolo riassume la vena artistica del rapper pugliese, con un gioco di parole azzeccato e sintetico di quello che sarà il disco. Come sempre, Caparezza cerca di creare un filo conduttore nei suoi album utilizzando spesso suoni e tratti di parlato (in House credibility compare l’Andrea Rivera di Parla con me) per agganciare la traccia successiva. Apoteosi di questo proposito è stato il precedente Le dimensioni del mio caos, un vero e proprio concept album che racconta un’intera storia, coinvolgendo i fatti di attualità visti dall’occhio ironico e critico di Caparezza. Le dimensioni del mio caos, a mio parere, rappresenta l’eccellenza nella carriera di Caparezza, probabilmente insuperabile. E Il sogno eretico infatti, a confronto, risulta più debole, ma non per questo da buttare. C’è da notare, forse, che per la prima volta con questo album non si vede quella crescita che, partendo dall’esordio di ?! è stata sempre regolare nelle opere di Caparezza, a volte molto forte, altre volte più lieve.
Siamo di fronte a un disco in cui, come al solito, brani decisamente rock si alternano a canzoni dalle melodie più elementari in cui il Capa può esprimere in forma di simil-filastrocca delle critiche più profonde di quanto ci si aspetterebbe. Vi sono poi due tracce che si estraniano un po’ dal solito sound, influenzate dagli artisti con cui il rapper duetta: uno è il singolo di lancio del disco, Goodbye malinconia, pezzo che parte da intenzioni chiare, cioè quelle di scrivere in stile anni ’80 e di coinvolgere Tony Hadley (leader storico degli Spandau Ballet); la seconda collaborazione è quella con Alborosie in Legalize the premier, un purissimo reggae, immediatamente apprezzabile anche al primo ascolto, in cui si proclama la legalizzazione delle malefatte del nostro amato presidente del consiglio, senza fare nomi.
Ma la canzone che colpisce subito per ritmo e testo è sicuramente Kevin Spacey, in cui vengono svelati i finali di numerosi film, intrecciati alla perfezione tra loro. Non è escluso che possa essere uno dei prossimi singoli, magari estivo. Tra le altre canzoni voglio segnalare: Messa in moto, forse la migliore dell’album, molto rock e energica; Non siete stato voi, canzone intensa e molto seria in cui Caparezza se la prende con chi non riconosce le proprie colpe, poca musica ma tanti contenuti; Cose che non capisco, in cui vengono raccontate alcune incoerenze della nostre società, concludendo con un geniale monologo di Nanni Moretti tratto dal film Sogni d’oro del 1981;
Sono il tuo sogno eretico, in cui Caparezza parla della sua esecuzione in quanto eretico, criticando la Chiesa e il Papa (che torna anche in altre canzoni).
“..perché tra fede e intelletto ho scelto il suddetto / Dio mi ha dato un cervello, se non lo usassi gli mancherei di rispetto”
In definitiva: un disco tutto da ascoltare e, come sempre quando si tratta di Caparezza, tutto da scoprire in ogni piccola rima e in ogni passaggio, così da comprendere e apprezzare l’enorme talento di quel genio in sregolatezza di Michele Salvemini.
D9P
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