Il tanto atteso Casa69 Tour dei Negramaro, rimandato dalla primavera all’autunno a causa di un intervento alle corde vocali di Giuliano Sangiorgi, è trionfalmente partito l’1 ottobre 2011 da Pesaro, passando poi per le quattro date di Roma, le tre di Milano, ed è sbarcato negli ultimi giorni a Torino per due date (18 e 19 ottobre).
Un vero e proprio spettacolo condito da musica, parole, immagini, giochi di luce, filmati e tanto altro, è ciò che i Negramaro hanno preparato per il loro pubblico, studiando ogni particolare e non lasciando nulla al caso. D’altronde non è casuale se la band di maggiore successo degli ultimi anni in Italia, nonché l’unica ad aver riempito San Siro, ha raggiunto questo livello: il lavoro, il talento, la competenza e l’impegno che mettono in campo i Negramaro stanno dando i meritati frutti, affiancando la band salentina ai big della musica italiana come Vasco, Ligabue e la Pausini.
Ma andiamo con ordine: la scenografia è inizialmente coperta da un telone con l’immagine che si trova sul retro dell’ultimo disco, che cade all’arrivo sul palco di un astronauta e lascia spazio al cuore della copertina di Casa69. Caduto anche quest’ultimo, si inizia a suonare e ci viene mostrata la scenografia fatta di pannelli mobili al led che possono viaggiare liberamente per il palco (e non solo). L’impatto è forte, con i componenti del gruppo coperti da quattro pannelli luminosi che poi si alzano e finalmente ci mostrano i Negramaro. Il concerto entra nel vivo con la giusta alternanza tra brani vecchi e nuovi e qualche sorpresa. Su Londra brucia per esempio, Giuliano lascia la reprise finale a Fabio Troiano, celebre attore torinese, visto in Santa Maradona, Dopo mezzanotte e Cado dalle nubi, che recita il testo e poi conquista il palco con un monologo rabbioso. Quest’interessante sorpresa fa parte del progetto Teatro69 dei Negramaro che punta a coinvolgere nel tour attori di varia caratura come è stato a Pesaro con Neri Marcorè o a Milano con Paolo Rossi. Un vero e proprio effetto speciale è il pannello che scende letteralmente in testa al pubblico delle prime file (al limite della pericolosità) divenendo una pedana e accogliendo il frontman della band che vola per il palazzetto sulle note di Apollo 11. Le sorprese continuano con l’omaggio a Amy Winehouse di Giuliano Sangiorgi, che esegue Love is a losing game al pianoforte.
Le entrate e le uscite di scena sono tante, così come i cambi di strumenti e gli intermezzi strumentali: tutto rema verso uno show dinamico che alterna l’energia rock con le emozioni e le lacrime. Non mancano momenti di puro populismo, sicuramente sinceri ma forse risparmiabili, come il ricordo degli operai della Thyssenkrupp o la condanna alla televisione italiana e a Berlusconi. Tutto condivisibile ma forse un po’ forzato, così come la partecipazione del gruppo, poco credibile sera dopo sera.
I Negramaro suonano ben coscienti della loro identità, della fama che hanno raggiunto e del credito accumulato negli anni, e sembrano aver perso un po’ di quella puzza sotto il naso che li rendeva abbastanza antipatici al di fuori della musica. La band salentina si esibisce in ben due ore e mezza di spettacolo senza mostrare segni di cedimento e mantenendo alte l’adrenalina e le emozioni. Uno show apprezzato dai fan più stretti ma anche dai meno dediti, sicuramente difficile da dimenticare.
Un vero e proprio spettacolo condito da musica, parole, immagini, giochi di luce, filmati e tanto altro, è ciò che i Negramaro hanno preparato per il loro pubblico, studiando ogni particolare e non lasciando nulla al caso. D’altronde non è casuale se la band di maggiore successo degli ultimi anni in Italia, nonché l’unica ad aver riempito San Siro, ha raggiunto questo livello: il lavoro, il talento, la competenza e l’impegno che mettono in campo i Negramaro stanno dando i meritati frutti, affiancando la band salentina ai big della musica italiana come Vasco, Ligabue e la Pausini.
Ma andiamo con ordine: la scenografia è inizialmente coperta da un telone con l’immagine che si trova sul retro dell’ultimo disco, che cade all’arrivo sul palco di un astronauta e lascia spazio al cuore della copertina di Casa69. Caduto anche quest’ultimo, si inizia a suonare e ci viene mostrata la scenografia fatta di pannelli mobili al led che possono viaggiare liberamente per il palco (e non solo). L’impatto è forte, con i componenti del gruppo coperti da quattro pannelli luminosi che poi si alzano e finalmente ci mostrano i Negramaro. Il concerto entra nel vivo con la giusta alternanza tra brani vecchi e nuovi e qualche sorpresa. Su Londra brucia per esempio, Giuliano lascia la reprise finale a Fabio Troiano, celebre attore torinese, visto in Santa Maradona, Dopo mezzanotte e Cado dalle nubi, che recita il testo e poi conquista il palco con un monologo rabbioso. Quest’interessante sorpresa fa parte del progetto Teatro69 dei Negramaro che punta a coinvolgere nel tour attori di varia caratura come è stato a Pesaro con Neri Marcorè o a Milano con Paolo Rossi. Un vero e proprio effetto speciale è il pannello che scende letteralmente in testa al pubblico delle prime file (al limite della pericolosità) divenendo una pedana e accogliendo il frontman della band che vola per il palazzetto sulle note di Apollo 11. Le sorprese continuano con l’omaggio a Amy Winehouse di Giuliano Sangiorgi, che esegue Love is a losing game al pianoforte.
Le entrate e le uscite di scena sono tante, così come i cambi di strumenti e gli intermezzi strumentali: tutto rema verso uno show dinamico che alterna l’energia rock con le emozioni e le lacrime. Non mancano momenti di puro populismo, sicuramente sinceri ma forse risparmiabili, come il ricordo degli operai della Thyssenkrupp o la condanna alla televisione italiana e a Berlusconi. Tutto condivisibile ma forse un po’ forzato, così come la partecipazione del gruppo, poco credibile sera dopo sera.
I Negramaro suonano ben coscienti della loro identità, della fama che hanno raggiunto e del credito accumulato negli anni, e sembrano aver perso un po’ di quella puzza sotto il naso che li rendeva abbastanza antipatici al di fuori della musica. La band salentina si esibisce in ben due ore e mezza di spettacolo senza mostrare segni di cedimento e mantenendo alte l’adrenalina e le emozioni. Uno show apprezzato dai fan più stretti ma anche dai meno dediti, sicuramente difficile da dimenticare.
La scelta delle canzoni in scaletta è sicuramente positiva anche se tralascia alcune canzoni di Casa69 (Dopo di me, Luna, Senza te, Polvere, Il gabbiano) a favore di altre, meno forti (Apollo 11, Casa69). Strana l’assenza di Estate, troppo stagionale forse, e di E ruberò la luna e Cade la pioggia, hit de La finestra. Ecco la scaletta completa:
6 Manchi
7 Londra brucia (con Fabio Troiano)
8 Via le mani dagli occhi
8 Via le mani dagli occhi
9 Casa69
10 Nella mia stanza (breve estratto)
11 Solo3min
11 Solo3min
12 Un passo indietro
13 L’immenso
14 Nuvole e lenzuola
14 Nuvole e lenzuola
15 Apollo 11
18 Ѐ tanto che dormo
19 Love is a losing game (piano e voce)
20 Intro Solo per te (piano e voce)
21 Basta così
20 Intro Solo per te (piano e voce)
21 Basta così
22 Ogni mio istante (chitarre e voce)
23 Quel posto che non c’è (chitarre e voce)
24 Parlami d’amore
23 Quel posto che non c’è (chitarre e voce)
24 Parlami d’amore
D9P
1 commento:
Ma non hanno fatto estate?Il 18 l'han fatta prima di parlami d'amore!E come attore sul palco c'è stato Rocco Papaleo!
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