lunedì 14 novembre 2011

Recensione di Uncharted 3: L'inganno di Drake

Nel lontano 2007 arrivò nei negozi il primo capitolo della serie Uncharted, e fu subito un grande successo. Dopo quattro anni e un secondo capitolo, il 2 novembre è uscito nei negozi il terzo e ultimo (per ora) episodio delle avventure di Nathan Drake, sempre esclusiva della PlayStation 3. Sarà riuscita la Naughty Dog a sfornare la terza pietra miliare di fila oppure la serie comincia a sentire il peso degli anni? Scopriamolo insieme!

La storia

La trama vede come al solito protagonista il nostro eroe, Nathan Drake, affiancato come sempre dal suo mentore Victor Sullivan. Non mancano, ovviamente, le ormai classiche presenze femminili di Elena Fisher e Chloe Frazer. Non starò a rivelarvi troppo della trama per non rovinarvi le sorprese che i ragazzi di Santa Monica hanno messo nel gioco. Vi basterà sapere che questa volta Drake sarà più coinvolto che in passato: infatti sembra che il suo antenato, Sir Francis Drake, abbia scoperto, in uno dei suoi viaggi, la maestosa città di Iram dei pilastri, battezzata dai ricercatori come “l’Atlantide del deserto”. Ma, per riuscire a trovarla, Drake dovrà difendere l’antico anello che porta sempre al collo e che sembra essere la chiave per trovare le coordinate del luogo misterioso. Proprio l’anello è finito nelle mire della cattiva di turno: Catherine Marlowe. La donna, a capo di una setta segreta nata circa 400 anni fa, cercherà di prendere l’anello di Nate a qualsiasi costo. Come potete ben capire, anche in questo capitolo, la trama del gioco è tutta incentrata tra mito e storia, tra leggenda e realtà, con un susseguirsi interminabile di emozioni, sorprese, colpi di scena ma soprattutto tanta, tanta azione! Partiremo da Londra, per poi essere portati in Siria, in Francia e infine nell’interminabile deserto del Rub’ al Khali. Definire Nathan Drake il nuovo Indiana Jones è quanto mai corretto! Uncharted 3 può a ben diritto essere considerato uno dei più riusciti punti d’incontro tra il cinema e videogiochi grazie alla sua fantastica regia.

Il gameplay

Come nei capitoli precedenti, il gioco si snoda attraverso tre fasi: sparatorie, arrampicate ed enigmi. Sicuramente sono aumentate le sparatorie (a volte vi sentirete un po’ John Rambo) ma anche gli enigmi sono aumentati, anche se restano oggettivamente pochi. Proprio questa svolta marcatamente action vi porterà a non avere un attimo di respiro: spesso dopo una sparatoria interminabile avrete giusto il tempo di ricaricare le armi per poi rituffarvi a testa bassa contro i nemici. Il gioco è sicuramente per cuori forti: correre, sparare, arrampicarsi, sparare e ancora sparare! Il gioco non è sicuramente adatto per chi ama perdersi a guardare le ambientazioni (fantastiche tra l’altro) o i dettagli, perché anche a livello “normale” i nemici sono tanti e molto ostici. 


Altra menzione particolare va fatta ai combattimenti corpo a corpo, a mani nude se preferite: oltre all’introduzione di nuove animazioni (davvero ben fatte), è stata inserita la possibilità di attaccare i nemici piombando loro addosso dall’alto; ciò aggiunge un pizzico di tatticismo in più durante le fasi stealth. Il primo combattimento che farete all’inizio del gioco, nel pub di Londra, è qualcosa di indescrivibile per divertimento e spettacolarità. Durante le fasi platform invece, dove Nate sfoggerà le sue solite abilità di arrampica muri degne di Spiderman, potrete notare bene l’accuratezza e la classe con cui Naughty Dog ha creato le ambientazioni: resterete semplicemente a bocca aperta nell’osservare lo Chateau di Francia o la cittadella Siriana.

Modalità online e co-op

Entrambe le modalità sono cambiate poco. Gli sviluppatori hanno creato una modalità online davvero divertente ma con poche novità rispetto al capitolo precedente. L’unica degna di essere menzionata è la possibilità di creare un proprio personaggio, vestendolo e armandolo come meglio crediamo. Ovviamente, più punti guadagnerete, più salirete di livello e più oggetti sbloccherete. Per quanto riguarda la modalità co-op, che può essere affrontata sia online che offline con schermo condiviso (davvero fastidioso il modo in cui è stato diviso lo schermo), avrete la possibilità di scegliere due modalità di gioco: “arena cooperativa”, dove dovremo cercare di sopravvivere il più a lungo possibile alle varie ondate dei nemici, e “avventura cooperativa”, in cui invece entreremo a far parte di una mini-avventura divisa in capitoli. Entrambe le modalità sono divertenti anche se il livello grafico, rispetto alla storia principale, è davvero scadente. Per non parlare poi della narrazione in sé, davvero “particolare” (vi ritroverete ad affrontare, per esempio, Lazarevic, il cattivone del secondo capitolo). Ma tutti quanti sapete bene che il vero cuore del gioco è la storia principale e che, alla fine dei conti, le modalità online e co-op sono un buon modo per prolungare la magia del mondo di Nathan Drake.



Grafica e sonoro

Abbiamo già detto delle meraviglie grafiche che la Naugthy Dog è riuscita a creare. Ambienti sempre al contempo magici e reali, realizzati con una cura maniacale. Per non parlare poi delle meraviglie del level design: niente è lasciato al caso. Ciò si nota soprattutto nel livello della nave che affonda: tutto è al giusto posto, l’effetto generato da una nave sottosopra è reso alla perfezione, gli effetti di luce e acqua raggiungono vette davvero impareggiabili. L’unica nota negativa è nelle telecamere, alcune volte un po’ difficili da gestire ma nel capolavoro generale forse neanche ve ne accorgerete. Menzione d’onore anche per le movenze dei personaggi, in particolare quelle di Drake che sono logicamente quelle più curate. Ottimo anche il doppiaggio dei personaggi, epica come sempre la colonna sonora. Insomma, Uncharted 3 soddisferà pienamente tutti i vostri cinque sensi (sì, ho anche tastato e assaggiato il disco del gioco)!

Commento finale

Senza tanti giri di parole, Uncharted 3 (ma tutta la serie in generale) è il motivo per cui andrebbe acquistata una PlayStation 3. Un gioco senza dubbio candidato a essere il gioco dell’anno, almeno per quanto riguarda casa Sony. Speriamo che la serie duri a lungo e che la Naugthy Dog ci regali in futuro un'altra avventura targata Nathan Drake. Lunga vita a Uncharted!



HBK

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