La quinta edizione di X-Factor, la prima targata Sky, si è aperta il 20 ottobre con i provini (quest’anno spettacolarizzati, in stile Italian’s Got Talent) ed è proseguita fino a ieri sera, 29 dicembre, in cui si è tenuta la semifinale che ha presentato al pubblico gli inediti e ha decretato i tre finalisti: Antonella, per la categoria Over 25 di Arisa, Francesca, per la squadra Under 25 di Simona Ventura e i Moderni, gruppo vocale in mano a Elio. Questa nuova edizione porta al programma numerosi cambiamenti a partire dalla brevità: solo otto puntate senza ingressi di nuovi concorrenti in corso d'opera, come è stato gli altri anni, che ha introdotto nel gioco, tra gli altri, Giusy Ferreri. Un’edizione più sobria, grazie alla conduzione minimale di Alessandro Cattelan e alla tranquillità dei giudici, meno scatenati che in passato. Cattelan fa il suo dovere senza strafare, lasciando il giusto spazio ai veri protagonisti, i cantanti e i giudici, così come un programma come X-Factor richiede, e ponendosi in contrasto con la personalità diventata sempre più ingombrante di Francesco Facchinetti. Discorso a parte per i giudici che sono parsi molto più accondiscendenti del solito, limitandosi a commenti brevi e spesso vuoti. Arisa su tutti, avendo ormai finito i sinonimi di “fantastico” per elogiare le esibizioni, si limita ora a gridare e cantare; Simona Ventura, baciata dalla fortuna che le ha regalato tutte e tre le sue concorrenti in semifinale, non è cambiata molto rispetto alla prima edizione e ripete in continuazione la parola “percorso”; Elio è uno dei pochi che potrebbe veramente parlare ma il suo carattere gli impone di essere sintetico e di non scomporsi mai troppo; infine Morgan, fino alla terza edizione vero motore del programma, appare sottotono rispetto al solito, meno cattivo, meno azzeccato nei suoi giudizi e molto meno nel vivo dell’azione. Sembra quasi che gli basti fare il compitino per portare a casa lo stipendio, e probabilmente la causa, sin dall’inizio, è stata la sua squadra: Davide, Valerio e Vincenzo, nulla a che vedere con Marco Mengoni o Matteo Becucci.
Ma veniamo agli inediti:
Nicole – Sarà possibile
Se vuoi sarà possibile
sentire il battito del cuore
sarà possibile nemmeno un dolore
sarà possibile viaggiare dentro un’emozione
sarà possibile dà senso all’amore
sentire il battito del cuore
sarà possibile nemmeno un dolore
sarà possibile viaggiare dentro un’emozione
sarà possibile dà senso all’amore
La diciassettenne abruzzese, Nicole, è stata fin da subito la migliore, la più dotata e la prima candidata alla vittoria finale. Dietro quella sua timidezza e infantilità si nasconde una sicurezza sul palco che fa invidia alle migliori artiste del mondo, frutto sicuramente di un’esperienza con il pubblico maturata sin da bambina. Basta infatti scrivere “Nicole Tuzii” su Youtube per trovare numerose partecipazioni e vittorie a festival canori vari. Qualcuno di voi crede ancora ai provini di X-Factor? Io no.
Paradossalmente, cantanti “perfette” come Nicole ce ne sono tante nel mondo. Ciò che fa sempre e comunque la differenza sono le canzoni e quindi veniamo al suo inedito, scritto da Luca Mattioni, Mario Cianchi e Kaballà. Sarà possibile è un brano che si adatta molto bene ai 17 anni di Nicole ma poco al pubblico italiano e mi ha ricordato subito Release me, recente successo di Agnes, anche lei reduce da un talent show, svedese stavolta; sembra un’occasione sprecata ma la ragazza manca di personalità e carattere, quindi affibbiarle un genere meno commerciale e più ricercato sarebbe stato incoerente sia col personaggio, sia con il “percorso” impostato dalla Ventura, fatto di Lady Gaga, Tiziano Ferro e compagnia bella. Senza contare che la performance di Nicole, la più importante di tutte, è stata ricca di imperfezioni.
Jessica – Un livido sul cuore
Come i pomeriggi qui seduti
in questo bar
a smettere di esser degli sconosciuti
poi nel traffico in città e a casa
nell’oscurità
ci facciamo un livido sul cuore
ma passerà il dolore.
in questo bar
a smettere di esser degli sconosciuti
poi nel traffico in città e a casa
nell’oscurità
ci facciamo un livido sul cuore
ma passerà il dolore.
A proposito di personalità (ma anche di occasioni sprecate), la sarda Jessica, che ha convinto tutti finora per la grinta e per il carattere messo nelle canzoni interpretate, si presenta sul palco di X-Factor con un brano scritto da Gianluca Grignani, e si sente. Una canzone mediocre, nettamente al di sotto delle possibilità di Jessica, che non fa risaltare la cantante ma lascia tutto lì, in sospeso. Non a caso Un livido sul cuore è l’unico pezzo su cui i giudici si sono espressi con parole poco convinte (senza esagerare, non sia mai…) e che ha condotto Jessica allo scontro con Nicole prima e all’eliminazione poi. Infine, non sarò un esperto di moda ma il look mi è sembrato inefficace.
Antonella – Cuore scoppiato
Antonella – Cuore scoppiato
Se dar retta all'amore,
o fare finta di svendere,
tutti i pezzi del mio cuore, scoppiato,
saltato,
incendiato,
incustodito,
violentato,
rubato,
arrabbiato,
alienato.
o fare finta di svendere,
tutti i pezzi del mio cuore, scoppiato,
saltato,
incendiato,
incustodito,
violentato,
rubato,
arrabbiato,
alienato.
Arisa, a cui nessuno avrebbe dato due lire, si ritrova in finale con Antonella, grazie a scelte sempre azzeccate e brani perfetti per la cantante. Non da poco sono anche la bellezza e la presenza scenica di Antonella che hanno rapito il pubblico sin dalla prima apparizione e che la candidano seriamente alla vittoria finale. Cuore scoppiato è scritta da Luca Marino, partecipante a Sanremo Giovani nel 2010 con Non mi dai pace, e si presenta come un buon esperimento di elettropop che si adatta alla perfezione al personaggio di Antonella, amalgamando orecchiabilità e suoni nuovi per la musica commerciale italiana. Per età, maturità, talento e, non da poco, per questo primo inedito, Antonella merita la vittoria di X-Factor e la possibilità di lavorare nel mondo della musica, lasciando il ruolo di pizzaiola che ricopriva qualche mese fa. Non ci credo ma tifo per lei.
Moderni – Non ci penso mai
Amo l’estate perché
Scopre quello che amo di te
Il tuo sedere il tuo seno i tuoi fianchi
E l’inverno mi manchi
Odio l’estate perché
Scopre quello che odio di te
Tu che guardi le ragazze degli altri
E l’estate mi manchi
E l’inverno mi manchi
Scopre quello che amo di te
Il tuo sedere il tuo seno i tuoi fianchi
E l’inverno mi manchi
Odio l’estate perché
Scopre quello che odio di te
Tu che guardi le ragazze degli altri
E l’estate mi manchi
E l’inverno mi manchi
Una delle più grandi sorprese di questa quinta edizione di X-Factor è vedere un gruppo vocale arrivare fino in fondo, soprattutto se quel gruppo sono i Moderni. Quattro ragazzi che sembrano non avere gran talento né una definizione precisa di sé stessi, ma che puntata dopo puntata hanno convinto pubblico e giudici, conquistando la finale con l’inedito Non ci penso mai, scritto per loro dal duo hip-hop Two Fingerz. Uno degli elementi che ha colpito gli spettatori è sicuramente la presenza scenica che abbina la musica al teatro, alla rappresentazione delle canzoni: la vera scommessa sarà dunque vedere cosa faranno i Moderni al di fuori del talent show, tenendo presente che la musica, prima di tutto, si ascolta, e solo in un secondo momento, si vede. Ha vinto, finora, il personaggio o la musica? La simpatia o il talento? In ogni caso troviamo questo gruppo vocale in finale perché sembra avere un genere ben preciso e commerciale, a differenza dei loro illustri predecessori, gli Aram Quartet (bravi, ma a fare cosa?) e i Bastard Sons of Dioniso (bravi, ma troppo di nicchia). Veniamo al brano: Non ci penso mai puzza molto di rap anni ’90, un po’ Sottotono, un po’ (troppo) 99 Posse, un genere ormai vissuto e forse superato. Si tratta comunque di un pezzo molto orecchiabile, vedremo quanto radiofonico, con testo che, al contrario di quanto affermato da Morgan, mi sembra abbastanza banale. Un piccolo appunto su Celeste, l’unica ragazza del gruppo: a proposito di 99 Posse, Celeste canta troppo come Meg, tant’è che sembra imitarla, abbinando al cantato un’espressione schifata, alternata a varie faccette, abbastanza fastidiose.
Francesca – Distratto
Per un’ora, un giorno forse un pò di più,
non girava il mondo se non c’eri tu,
e non volermi male adesso se non ti riconosco.
non girava il mondo se non c’eri tu,
e non volermi male adesso se non ti riconosco.
La concorrente sicuramente più cresciuta è la giovanissima Francesca che raggiunge l’apice con l’inedito Distratto, scritto per lei da Elisa e Roberto Casalino (già autore, con Tiziano Ferro, per Giusy Ferreri). Come per Antonella, la canzone le sembra cucita addosso, nonostante si senta la mano dell’autrice, Elisa: una melodia dolce si alterna a un andamento più rock, in linea col percorso fatto dalla cantante all’interno del programma. Francesca mette la freccia e supera le sue compagne di squadra, Nicole e Jessica, favorite fino a ieri sera, e grazie a Distratto può ambire al premio finale.
D9P
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