giovedì 5 maggio 2011

La storia della Red Faction in vista dell’Armageddon!

Gli sviluppatori della software house statunitense Volition Inc. hanno pubblicato un nuovo video promozionale del loro imminente nuovo videogioco Red Faction: Armageddon, quarto capitolo della serie. Ed è proprio sulla serie, e sulle sue progressive innovazioni, che si concentra il trailer, a partire dal capostipite Red Faction, sparatutto del 2011 disponibile per Windows, Macintosh e PlayStation 2. Red Faction era ambientato su Marte: nel 2070 la Ultor Corporation (multinazionale antagonista di molti giochi prodotti dalla Volition, compresa la saga di Saints Row) governa le colonie marziane con il pugno di ferro, e tocca all’impavido ribelle Parker combattere contro le sue truppe per ripristinare la democrazia. L’elemento chiave di Red Faction, ciò che lo distingueva dalla massa di altri sparatutto del tempo, era la tecnologia Geo-Mod, abbreviazione di “geometry modification”, ovvero un particolare motore fisico che consentiva al giocatore di modificare sensibilmente l’ambiente di gioco, per esempio distruggendo edifici in modo dinamico, scavando tunnel, eccetera.
Red Faction fu un successo di pubblico e critica, come ovviamente il trailer non manca di sottolineare, e un anno dopo fu succeduto da Red Faction II, disponibile per Windows, PlayStation 2, Xbox e GameCube, ambientato stavolta sulla Terra cinque anni dopo gli eventi del gioco precedente. Stavolta il giocatore impersona l’esperto di esplosivi Alias ed è chiamato a rovesciare il dispotico regime del Commonwealth. Red Faction II dispone ancora del Geo-Mod e per la prima volta di un buon comparto multiplayer; le recensioni ne deprecano la brevità della campagna single player, ma ne lodano trama, motore fisico e level design, tutto sommato promuovendolo.
Sette anni dopo, nel 2009, Volition dà alla luce Red Faction: Guerrilla, terzo capitolo della serie, disponibile inizialmente su Xbox 360 e su PlayStation 3, e pochi mesi dopo anche su computer. Red Faction: Guerrilla ci porta di nuovo su Marte, nei panni del demolitore Alec Mason, al fine di aiutare la solita fazione rossa a liberarsi dell’opprimente dominatore di turno, la Earth Defense Force. Il gioco, stavolta, è free roaming: il giocatore può spostarsi liberamente nei territori, con qualche limitazione da superare nel corso della trama, accettando missioni primarie e secondarie nell’ordine che desidera. I veicoli diventano una presenza fondamentale del gioco, visto che si passa buona parte del tempo a spostarsi tra le impervie zone marziane. Red Faction: Guerrilla, inoltre dispone di un multiplayer online, con cui sfidare altri giocatori di tutto il mondo. La punta di diamante della serie, il Geo-Mod, viene tirata a lucido e aggiornata alle tecnologie hardware del 2009, con risultati strabilianti: posso personalmente confermare che lanciare missili ai muri e alle colonne portanti di edifici enormi e vederli crollare in modo credibile, tra boati e nuvole di detriti, è veramente appagante. La media dei giudizi riportati sul sito Metacritic, tra l’80 e il 90 su 100, conferma l’alta qualità di Red Faction: Guerrilla, anche se ci sono diverse riserve (storia non appassionante, difficoltà piuttosto alta, diversi bug).
Il 3 giugno di quest’anno, infine, Volition farà uscire sul mercato Red Faction: Armageddon, per PC, PlayStation 3 e Xbox 360. Il quarto episodio della saga ci porterà nel sottosuolo di Marte, sorprendentemente zeppo di alieni bellicosi: il protagonista Darius Mason, nipote di Alec Mason, si troverà a bazzicare cunicoli e caverne marziane in seguito a dei terribili cataclismi ambientali che ne hanno sconvolto la superficie, e i mostruosi residenti delle gallerie non ne saranno affatto contenti. La qualità grafica di Armageddon non pare molto lontana da quella di Guerrilla, anche se gli ambienti di gioco saranno radicalmente differenti e ci sarà una maggiore attenzione agli effetti di luce. Dal punto di vista fisico, un nuovo strumento si avvarrà del Geo-Mod: il braccio elettronico Nano-Forge consentirà al giocatore di riparare o ricostruire le strutture (da lui stesso) distrutte.

Lor 

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