sabato 29 gennaio 2011

Morsi di MMORPG #1: Dawntide

Salve a tutti. In questa nuova rubrica mi occuperò di videogiochi online, e specificamente di MMORPG, acronimo di Massive Multiplayer Online Role Playing Game. Me ne occuperò da un punto di vista molto casual, quello del “provatore” di beta (versioni incomplete dei giochi che necessitano dei pareri e dei bug report dei giocatori) o formule f2p (free to play, si gioca gratis ma si può pagare per usufruire dei contenuti avanzati o di bonus speciali): sono solito scaricare qualunque mmorpg gratuito che mi sembri interessante, e riporterò qui le mie impressioni su quanto visto.

Dawntide è un mmorpg sviluppato dalla software house danese Working as Intended, ed è attualmente nella fase di open beta: tutti possono scaricarlo (http://www.dawntide.net/) e provarlo gratuitamente. Questo gioco è decisamente orientato verso il crafting, ovvero l’artigianato degli oggetti più vari: ogni giocatore può scegliere di dedicarsi alla raccolta delle risorse e alla manifattura di strumenti utili. Tagliando alberi e lavorando il legno si possono costruire utensili, barche e persino edifici; un minatore si procurerà i metalli necessari a forgiare armi e armature; con le pelli degli animali scuoiati si producono abiti e borse per l’inventario; il cibo ottenuto pescando o cacciando può diventare un pranzetto rinfrancante se cucinato a dovere. Naturalmente le interazioni tra giocatori e lo scambio di risorse sono essenziali alla produzione su vasta scala: se una fazione è composta da membri volenterosi ed efficienti, potrà dotarsi in fretta di equipaggiamento di alta qualità e affermarsi sulle altre fazioni.

Dawntide utilizza il motore grafico Gamebryo, lo stesso di titoli celebri come Morrowind, Oblivion, Fallout 3 e Fallout: New Vegas della Bethesda Game Studios, il recente Epic Mickey per Wii e altri giochi online come Dark Age of Camelot, LEGO Universe e Rift. Il risultato è altalenante: mentre i modelli dei personaggi sono piuttosto dettagliati e gli edifici sono credibili, le texture dei terreni e degli oggetti sono mediocri, il panorama sfuma in un azzurro insulso e l’impianto di illuminazione è osceno. Anche le animazioni sono di bassa qualità: il salto, come anche in Oblivion, non si può vedere. Mentre si può notare una qualità grafica leggermente superiore alla media, è evidente che c’è ancora molto lavoro da fare per renderla ottimale. Questo aspetto mi ricorda Fallen Earth, mmorpg post-apocalittico altrettanto orientato sul crafting che provai anni fa e che da allora è stato molto migliorato sul piano estetico. Il lato sonoro di Dawntide è disastroso: già l’assenza di melodie di sottofondo è triste, ma l’apparizione e la sparizione improvvisa dei suoni ambientali, come si può notare avvicinandosi e allontanandosi dal torrente che scorre nella città di partenza, sono davvero deprimenti.
 
Il gameplay di Dawntide dipende parecchio dall’attività che si sceglie di svolgere, ma è perlopiù molto lento. Distruggere scheletri viventi in un cimitero può essere divertente, mentre invece non lo è passare molti minuti, se non ore, a tagliare alberi o estrarre metalli dal suolo. Investire tempo nella raccolta di risorse finalizzata al crafting è senza alcun dubbio noioso, e non soddisferà il giocatore medio a caccia di svago. Nella mia esperienza di gioco, durata poche ore, non ho ucciso bestie più temibili di un grosso crostaceo, né ho prodotto oggetti entusiasmanti, né ho affrontato quest emozionanti. Dawntide è un gioco che richiede parecchio tempo per essere padroneggiato e vissuto al meglio, ma non fa molto per assicurarsi che i giocatori siano invogliati a dedicargli questo tempo. Nota di colore: con mia grande sorpresa, ho scoperto per caso che è possibile aggredire e uccidere gli npc, i non-playing characters, cioé i personaggi gestiti dal gioco, tra cui addirittura i quest givers, quelli che assegnano gli incarichi. Se da un lato può essere divertente rivolgere la propria furia contro bersagli normalmente intoccabili, nonché appropriarsi del loro spesso ghiotto inventario, dall’altro i giocatori che arrivano dopo il massacro non possono ottenere o completare quest fino al respawn, la ricomparsa, degli npc, e giustamente ci si arrabbia per il sabotaggio che causa un’ulteriore perdita di tempo.
 
Arriviamo alla grande nota dolente di Dawntide, molto più grave delle precedenti: la lag, o latenza, ovvero il ritardo nella trasmissione degli input e output. Dawntide è piagato da una lag quasi intollerabile, che causa enormi perdite di tempo e una certa dose di frustrazione nel giocatore. Spesso il personaggio si muove come in diapositiva; i mostri già uccisi rimangono in piedi, immobili, a confondere il giocatore; gli aumenti delle abilità, conseguenti alle attività svolte, arrivano in incredibile ritardo; la chat (che è già scomodissima di suo) si perde delle lettere e costringe a scrivere con lentezza o a dover correggere in continuazione. Non fosse stato per questa killer lag, forse avrei continuato a esplorare il mondo di Dawntide, ma purtroppo la mia soglia di sopportazione è stata ampiamente superata in poche ore; altri che conosco non hanno retto per più di qualche minuto.

Spero che Working as Intended riesca a sistemare le numerose magagne di questo gioco, tra l’attuale open beta e il rilascio vero e proprio sul mercato, perché a me pare promettente. Il sistema di crafting sembra solido e soddisfacente sul lungo periodo, e la grafica si può salvare. Gli sviluppatori, comunque, dovrebbero sbrigarsi, visto che all’orizzonte si profilano titoli che promettono ugualmente “crafting and exploring”, formula di gioco che sembra andare molto di moda ultimamente, ma con doti estetiche e sociali molto superiori, come ad esempio il coreano ArcheAge (maggiori informazioni qui:

Lor

1 commento:

Unknown ha detto...

Magari non sarà il massimo, ma è gratis! Provarlo non costa nulla, ci darò un'occhiata!

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