Ritorna Zelig in questo inizio 2011. Le aspettative erano molto “alte”: la presenza della Cortellesi, le novità da Zelig Off, il ritorno di Ficarra e Picone, etc. E come sempre da qualche anno a questa parte, sono state deluse. Le ultime edizioni di Zelig sono sempre uguali a sé stesse, poche risate e pochissime novità.
Alla conduzione il solito Claudio Bisio che, per quanto abbia tutta la mia ammirazione, forse tende a stancare un po’ dopo 10 anni senza rinnovare il suo stile (che è pressoché impossibile e per questo forse dovrebbe passare il testimone; ma sappiamo che senza di lui il programma andrebbe a picco). Paola Cortellesi si cala bene nel ruolo di conduttrice ma sembra un po’ legata a recitare la sua parte nel copione: i suoi programmi ci hanno abituato a una Cortellesi libera e protagonista mentre qui sembra ancora in fase di rodaggio. In ogni caso, molto positivo il suo esordio; finalmente per far ridere hanno messo una comica e non una showgirl (vedi Hunziker e Incontrada).
Sul fronte comici, Zelig si è sempre basato su alcune certezze a cui venivano aggiunte le novità provenienti da Zelig Off. Da qualche anno però le certezze non sono più così certe: Giacobazzi utilizza la stessa formula applicandola a diversi contesti, per non parlare di Giovanni Vernia che dal 2008 ripete esattamente le stesse cose; Ficarra e Picone deludono con i nuovi personaggi ispirati all’attualità. Positivi invece Mr. Forest, esilarante, e Alessandro Siani, probabilmente solo un ospite della prima puntata. A sorpresa tornano due grandi della comicità italiana: Gene Gnocchi, surreale come sempre, e la “novità” Lella Costa, con un monologo dai tempi teatrali più che televisivi, ma comunque di un altro livello.
Da Zelig Off approdano delle nuove proposte interessanti ma destinate a stufare molto presto. C’è anche da dire che chi ha seguito il programma in seconda serata può tranquillamente perdersi mezzo spettacolo perché conosce già le battute dei nuovi. Simpatici gli Emo, Ninfo point e geniali i tecnici del suono.
Zelig dunque non convince ed è distante dai fasti del passato, nonostante un 26,7% di share.
Alla conduzione il solito Claudio Bisio che, per quanto abbia tutta la mia ammirazione, forse tende a stancare un po’ dopo 10 anni senza rinnovare il suo stile (che è pressoché impossibile e per questo forse dovrebbe passare il testimone; ma sappiamo che senza di lui il programma andrebbe a picco). Paola Cortellesi si cala bene nel ruolo di conduttrice ma sembra un po’ legata a recitare la sua parte nel copione: i suoi programmi ci hanno abituato a una Cortellesi libera e protagonista mentre qui sembra ancora in fase di rodaggio. In ogni caso, molto positivo il suo esordio; finalmente per far ridere hanno messo una comica e non una showgirl (vedi Hunziker e Incontrada).
Sul fronte comici, Zelig si è sempre basato su alcune certezze a cui venivano aggiunte le novità provenienti da Zelig Off. Da qualche anno però le certezze non sono più così certe: Giacobazzi utilizza la stessa formula applicandola a diversi contesti, per non parlare di Giovanni Vernia che dal 2008 ripete esattamente le stesse cose; Ficarra e Picone deludono con i nuovi personaggi ispirati all’attualità. Positivi invece Mr. Forest, esilarante, e Alessandro Siani, probabilmente solo un ospite della prima puntata. A sorpresa tornano due grandi della comicità italiana: Gene Gnocchi, surreale come sempre, e la “novità” Lella Costa, con un monologo dai tempi teatrali più che televisivi, ma comunque di un altro livello.
Da Zelig Off approdano delle nuove proposte interessanti ma destinate a stufare molto presto. C’è anche da dire che chi ha seguito il programma in seconda serata può tranquillamente perdersi mezzo spettacolo perché conosce già le battute dei nuovi. Simpatici gli Emo, Ninfo point e geniali i tecnici del suono.
Zelig dunque non convince ed è distante dai fasti del passato, nonostante un 26,7% di share.
D9P
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