
La trama è sempre la solita seppur con qualche cambiamento: un giovanissimo D’Artagnan/Logan Lerman (Percy Jackson, Gamer), dal viso quasi femmineo, desidera diventare moschettiere a tutti i costi e dopo esser giunto a Parigi e aver “casualmente” incontrato i tre più famosi moschettieri Athos/Matthew Macfadyen (Robin Hood, Frost/Nixon), Portos/Ray Stevenson (Thor, Codice Genesi) e Aramis/Luke Evans (Robin Hood, Scontro tra titani), dimostra il suo valore e viene accettato dal trio. Un Re Luigi XIII che fa saltare sulla poltrona per la sua ambiguità e la sua stupidità convoca i quattro protagonisti e si complimenta con loro, con somma rabbia per il perfido Cardinale Richelieu/Christopher Waltz (ormai il cattivo per eccellenza in Bastardi senza gloria e The Green Hornet). Dalla seconda parte del film inizia la missione dei tre moschettieri e D’Artagnan per rovinare i piani a Richelieu, aiutato dalla spia Milady de Winter/Milla Jovovich (Giovanna D’Arco, Resident Evil), e vendicarsi del Duca di Buckingham/Orlando Bloom (Il Signore degli anelli, Pirati dei Caraibi). E come non aspettarsi un bel finale super aperto in pieno stile Troy.
La bassa caratura del film fa passare in secondo piano il cast, che è invece stellare: la personalità dei vari attori tiene in piedi il film e ci dona un’importante caratterizzazione di ciascun personaggio.

Una scelta che si integra benissimo con lo stile citazionista di Anderson perché lo steampunk gli ha permesso di riproporre (o copiare) scene e idee di numerose altre pellicole e videogiochi: da Assassin’s Creed a Matrix, da Pirati dei Caraibi a Sherlock Holmes, fino a tantissimi altri dettagli presi da altrettante opere. Le citazioni e le assurdità de I tre moschettieri sono troppo palesi per non essere coscienti e non fanno altro che aumentare la spettacolarità delle immagini, innegabile come punto forte del film. Il tutto condito da un 3D per niente fastidioso, forse perchè semi-assente.
I tre moschettieri risponde perfettamente ai suoi intenti, intrattiene e diverte, consegnandoci anche momenti di “ma come fa??” o “ma dai!” fino al finale “ma che c***ata!” che però fanno parte del gioco. Se non fosse per quei 10/11 € del biglietto…
A seguire il trailer del film in cui, guarda caso, c'è una musica molto simile al celebre tema dei Pirati dei Caraibi:
D9P
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