Quelli che il calcio è uno dei programmi più longevi della televisione italiana: va in onda
ogni anno (da settembre a giugno, in corrispondenza del campionato di calcio di
Serie A) dal 1993, quando Fabio Fazio inaugurò la trasmissione su Rai 3. Dopo
otto anni nelle mani di Fazio, e il passaggio su Rai 2, il timone passa a
Simona Ventura che dona al programma un taglio più rivolto all’intrattenimento,
mantenendo però il calcio in primo piano. Quest’anno, dopo la scelta della
Ventura di firmare un contratto esclusivo con Sky, la Rai ha deciso di affidare
Quelli che il calcio a Victoria
Cabello, fino alla scorsa stagione televisiva, volto di La7 con il suo
programma di seconda serata Victor
Victoria.
Per quanto
il lavoro compiuto da Simona Ventura sul programma sia stato positivo, era
necessario, dopo dieci anni, un cambiamento significativo, che non riguardasse
solamente la conduzione o il cast, ma l’intera immagine del contenitore
domenicale di Rai 2. Infatti, il primo cambiamento che salta all’occhio è nella
grafica, più semplice e immediata, che ricorda una lavagna su cui i mister
calcistici segnano gli schemi. Lo studio segue anch’esso queste linee,
proponendo colori meno accesi e più caldi della precedente edizione. Uno studio
televisivo giustamente rivoluzionato, diviso in tre parti: il palco in cui la
conduttrice interagisce con gli ospiti, la “zona tecnica” in cui sono appostati
i giornalisti sportivi e i “disturbatori” e la “zona tifosi” in cui personaggi
più o meno eccentrici (che ricordano molto, nelle intenzioni, quelli creati da
Fabio Fazio) seguono le partite.
Un
cambiamento che si pone però in decisa continuità con i predecessori e questo è
dimostrato anche dal cast che mantiene i suoi personaggi cardine come il
giornalista Massimo Caputi e gli imitatori Ubaldo Pantani e Virginia Raffaele,
e si migliora con delle new entry: su
tutti il Trio Medusa, conduttori radiofonici e in questa occasione simpatici e
irriverenti “disturbatori”, l’inviata Marisa Passera (anch’essa, come il trio,
speaker su Radio DeeJay) e Suri Chung, il cui ruolo risulta ancora molto
misterioso. Un elemento di rivoluzione è invece l’utilizzo della gente comune,
affiancata dai soliti tifosi vip, inviata allo stadio per seguire le partite:
una mossa che avvicina il programma ai telespettatori ma che sa tanto di taglio
sul budget della trasmissione.
Quelli che il calcio scorre
piacevolmente attraverso il pomeriggio, interrotto, come al solito, bruscamente
dai goal, proponendo, affianco alle cronache sportive, gli elementi tipici del
contenitore: interviste a ospiti sportivi, musicali e cinematografici,
collegamenti con eventi speciali, filmati e contributi divertenti e tanto
altro.
Victoria
Cabello non tradisce assolutamente la sua natura di conduttrice e mantiene il
suo stile anche con l’approdo in Rai. Qualche ovvio taglio sulle parolacce e
sulla totale libertà di cui poteva godere nella seconda serata di La7 ma
l’irriverenza e l’ironia della presentatrice sono sempre le stesse. L’impronta
della Cabello si può facilmente notare nelle interviste, imbastite e portate
avanti come in Victor Victoria.
Quelli che il calcio è uno dei pochi
esempi italiani di sportainment
(intrattenimento + sport) coniugato nella forma di contenitore pomeridiano.
Siamo di fronte a un tema specifico (il calcio) affrontato però su una
televisione generalista e che quindi deve essere condito nel modo più efficace
per risultare fruibile da tutte (o quasi) le tipologie e le età dei
telespettatori. I risultati Auditel della prima puntata sono confortanti: uno
share che varia dal 10% al 20%, con il passare delle ore, e un predominio di
ascolti nella fascia d’età dai 4 ai 44 anni.
Di seguito l'inizio della prima puntata di domenica 18/09, con un divertente siparietto tra la Cabello e Clarence Seedorf!
D9P
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