Dopo una lunga estate è
finalmente iniziato il campionato italiano di serie A. In questo pezzo vorrei
parlare del mercato e dei colpi messi a segno dalle nostre squadre. Un dato
appare subito chiaro: in serie A si spendono parecchi soldi, chi afferma il
contrario è mal informato. Il calcio italiano è in evidente declino non perché manchino
i fondi ma perché vengono spesi male, investiti peggio e soprattutto non si è
in grado di ricavare utili, come invece riescono a fare i paesi che
calcisticamente ci hanno sorpassato ( Inghilterra, Spagna e Germania). Nell’immagine
a lato potete notare come il nostro campionato, in quanto a spese, sia secondo
solo alla Premier League, ma ben al di sopra della Liga e addirittura più di
quattro volte superiore alla Bundesliga. Eppure siamo finiti quarti nel
ranking Fifa, perdendo un posto Champions e con nazioni come Francia e
Portogallo che premono. Tornando al discorso degli investimenti, è palese
vedere la differente distribuzione delle entrate tra le diverse leghe: le
squadre di serie A hanno come principale e quasi unica fonte di sostentamento i
diritti televisivi. Negli altri campionati quella è solo una delle voci;
sponsor e soprattutto lo stadio generano però ricavi molto più alti. In questo
caso c’è un cambio di tendenza che può far ben sperare. A inaugurarlo
concretamente è stata la Juventus, proponendo il primo stadio interamente di
proprietà; slegandosi dallo stato, questa nuova “casa” porterà nelle casse del
club dei ricavi che altrimenti si sarebbero persi in tasse e burocrazia. Si
parla di un utile intorno ai 30 milioni annui. Sulla scia del club torinese,
almeno a parole, diversi presidenti di A hanno manifestato la volontà di
seguire tale esempio, tra i vari ci sono De Laurentis, Dellavalle, lotito e
Moratti. L’augurio è ovviamente quello che si passi concretamente dalle parole
ai fatti perché il calcio sta sprofondando.
Tornando a parlare di mercato, l’estate
ha riservato moltissimi movimenti, anche se c’è da sottolineare che è mancato
il colpo col botto. I colpi veri ci sono stati ma solo in uscita, con Pastore emigrato
ai francesi del PSG per la bellezza di 43 ml, Sanchez che dopo un estenuante
trattativa è volato a Barcellona ed Eto’o che ha sposato i 20 milioni annui
offerti dall’Anzhy, diventando il giocatore più pagato al mondo.
Le società maggiormente attive
sono state Juventus, Roma, Napoli e ovviamente il Genoa, che come di consueto,
ha smantellato mezza squadra. Il mercato della Juve è stato attento, nel senso
che il DG Marotta è stato bravo a prendere i giocatori giusti, pagandoli cifre
consone (in un mercato in cui si sono visti trasferimenti senza senso con cifre
assurde). Vucinic a 15 ml, Vidal a 10,5 ed Elia a 9 sono coerenti ai valori dei
giocatori. Pirlo a parametro zero invece è un piccolo capolavoro, che già nella
prima uscita ha dimostrato tutto il suo valore. Molto interessante il mercato
della Roma, nonostante questo inizio burrascoso, Sabatini ha fatto un gran
lavoro, abbassando di tantissimo l’età media della squadra e assicurandosi dei
talenti come Pjanic, Lamela e Bojan, senza dimenticare Borini, scartato dal
Chelsea ma sempre decisivo fin ora con l’Under di Ferrara. Il lavoro di Enrique
non sarà semplice, soprattutto a causa della piazza, irascibile e senza
pazienza, ma se la società riuscirà a garantirgli la giusta tranquillità potrà
far bene. Il Napoli ha fatto un gran mercato, riuscendo in primis a trattenere
tutti i suoi gioielli, e a integrare la rosa con acquisti mirati e di gran
spessore. In quest’ottica Inler e Britos rappresentano due innesti di gran
qualità, così come Santana e Pandev, presi a costo zero. Un altro team che si è
mosso egregiamente è stata la Lazio, brava a prendere un bomber come Klose a
zero, ad affiancargli un attaccante esplosivo (e molto più concreto di
Zarate..) come Cissè e soprattutto a rinforzare una squadra che lo scorso anno
ha mancato la qualificazione in Champions solo per la differenza reti.
Il mercato delle milanesi è
passato quasi inosservato. Penso che il Milan si sia mosso molto bene, a
differenza di quello che pensano molti dei suoi tifosi. Galliani doveva fare
mercato senza poter spendere troppo visto che aveva da pagare i giocatori presi
lo scorso anno in prestito, e che gli hanno fatto vincere lo scudetto. 24 ml
per Ibrahimovic, 19 per Robinho e 7,5 per Boateng erano una zavorra non indiffente, ma l’AD
rossonero ha comunque preso Mexes a zero, uno dei migliori difensori europei,
nonostante i frequenti colpi “di testa”; sempre a zero sono arrivati Taiwo e
Aquilani mentre nocerino è stato pagato appena un milione. Con El Sharawy a 10
ml il Milan infine si è rinforzato in tutti i reparti.
Il mercato dell’Inter invece è
stato seriamente emblematico. Hanno ingaggiato un allenatore che da sempre
lavora con la difesa a 3 e con attaccanti esterni veloci e capaci di saltare l’uomo. Nella retroguardia nerazzurra gli unici
adatti a quello schema sono Ranocchia e Chivu, gli altri centrali risultano
tutti troppo lenti e compassati. In attacco invece è stato venduto l’unico
attaccante esterno veramente forte, Eto’o, per poi rimpiazzarlo con Zarate e
Forlan. È stato preso un trequartista promettente, Alvarez, facendolo
costantemente giocare fuori ruolo, visto che nel modulo di Gasperini non è
necessario. Sempre per lo stesso motivo si sta sacrificando il trequartista più
forte della serie A, Sneijder. Il problema maggiore, a mio avviso, è però il
centrocampo, dove manca decisamente qualcuno in grado di cambiare ritmo. Le carte
d’identità dei vari Zanetti, Cambiasso e Stankovic iniziano ad essere pesanti,
e la perenne lentezza si Thiago Motta fanno si che l’idea di calcio proposta da
Gasperini sia difficilmente applicabile. La cosa preoccupante è che nessuno se
ne sia accorto fino ad ora.
Dando uno sguardo generale alle
altre squadre, Palermo, Cesena, Fiorentina e Udinese sono quelle che sono
riuscite a muoversi meglio, sfruttando buone occasioni e portando in Italia
giovani talenti molto interessanti.
Mywo
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