Dopo le storie noir di Nuvole Nere e le avventure horror di Legion 75, Star Comics propone un inedito fumetto italiano di genere legal thriller, molto di moda nella letteratura contemporanea e in televisione.
In Italia questo tipo di narrativa, fatta di casi complessi affrontati in tribunale spesso in duelli di arguzia e retorica tra avvocati e magistrati, è strettamente legata ai prodotti mediatici provenienti dagli Stati Uniti, nelle cui courthouse bisogna impressionare una giuria di persone qualunque per far scagionare il proprio cliente o per far condannare l'imputato; il magistrato e scrittore barese Gianrico Carofiglio, durante l'ultimo decennio, è stato il primo autore nostrano a proporre storie appartenenti a questo filone, con i pluripremiati romanzi dell'avvocato Guido Guerrieri (che personalmente ho adorato). Per quanto riguarda le serie tv, basta citare l'esempio di Law & Order, che tra episodi regolari, spin-off e film televisivi ha superato le 900 ore di durata complessiva; è significativo, inoltre, il recente successo internazionale della serie di videogiochi giapponesi Ace Attorney, con i casi dell'avvocato Phoenix Wright, del difensore Apollo Justice e del procuratore Miles Edgeworth. I tempi, dunque, erano maturi per un fumetto italiano che ricalcasse i dettami e possibilmente il carisma delle storie di questo genere.
La miniserie Law, che consterà di 6 albi, è ambientata nell'odierna San Francisco. I protagonisti delle avventure dentro e fuori dalle aule sono i membri dello studio legale Cussler & Brandise, ognuno specializzato in un ruolo e una funzione narrativa: la "tigre" Gwen Brandise, da poco vedova di suo marito Bernard Cussler, dirige lo studio con fermezza e aggressività mediatica; Donnie Martini, ex agente FBI di origini italiane, ricorda i detective vecchio stile, con tecniche di interrogatorio e di risoluzione dei conflitti da vero mastino; l'avvocato Chris Sanders, tutto sorrisi affascinanti e parlantina sciolta, è "l'animale da tribunale" abile ad accattivarsi le simpatie del pubblico. I consulenti dello studio sono la psicologa Michelle Miller, incaricata di valutare clienti e giurati, e l'analista scientifico Nat Naik, esperto forense. L'ultima arrivata è Rachel Roth, un po' ingenua ed emozionale, che si troverà alle prese con la feroce Gwen e in generale con un concetto di giustizia decisamente diverso dal suo. Lo studio Cussler & Brandise, infatti, si muove secondo criteri crudi e realisti, se non cinici: l'importante è dare il giusto spettacolo, convincere la giuria e far assolvere il cliente, possibilmente senza farsi radiare dall'albo professionale per frasi e comportamenti irriverenti. Nel primo volume Fuori Tempo (96 pagine, 2,70 €), presentato in anteprima a Torino Comics, i nostri devono scagionare un'insegnante di arti marziali dall'accusa di aver ucciso un cantante che in passato fu suo amante.
Il pregio principale di questo primo numero di Law è indubbiamente la tecnica di disegno sfoggiata da Enza Fontana, molto realistica ed elegante; i volti sono molto convincenti e gli ambienti spesso ben dettagliati. A mio parere la copertina, opera di Fabiano Ambu (anche responsabile del character design), sortisce una buona impressione e il giusto impatto. La storia di Fuori Tempo, sceneggiata dai creatori della serie Davide Caci e Giorgio Salati, si dipana senza infamia e senza lode, con un ritmo abbastanza azzeccato ma qualche ingenuità nei procedimenti del processo; quel che può dare fastidio è l'utilizzo molto allegro di volti noti per i protagonisti. Come ben evidenziato anche dal blog Fumetti Brutti, il musicista ucciso è chiaramente Chris Martin, Chris Sanders ha le fattezze di Edward Norton, i volti e la relazione tra Gwen e Rachel ricordano immediatamente il film Il diavolo veste Prada, e così via. L'altro principale difetto è l'abbondare di frasi fatte, spacconate e cliché stantii presenti nei dialoghi, tentativo di ricreare un'atmosfera sopra le righe tipica dei telefilm americani che però risulta talvolta perfino grottesco.
Il pregio principale di questo primo numero di Law è indubbiamente la tecnica di disegno sfoggiata da Enza Fontana, molto realistica ed elegante; i volti sono molto convincenti e gli ambienti spesso ben dettagliati. A mio parere la copertina, opera di Fabiano Ambu (anche responsabile del character design), sortisce una buona impressione e il giusto impatto. La storia di Fuori Tempo, sceneggiata dai creatori della serie Davide Caci e Giorgio Salati, si dipana senza infamia e senza lode, con un ritmo abbastanza azzeccato ma qualche ingenuità nei procedimenti del processo; quel che può dare fastidio è l'utilizzo molto allegro di volti noti per i protagonisti. Come ben evidenziato anche dal blog Fumetti Brutti, il musicista ucciso è chiaramente Chris Martin, Chris Sanders ha le fattezze di Edward Norton, i volti e la relazione tra Gwen e Rachel ricordano immediatamente il film Il diavolo veste Prada, e così via. L'altro principale difetto è l'abbondare di frasi fatte, spacconate e cliché stantii presenti nei dialoghi, tentativo di ricreare un'atmosfera sopra le righe tipica dei telefilm americani che però risulta talvolta perfino grottesco.
Sul blog LAW sono disponibili approfondimenti sul fumetto e sulle sue citazioni, nonché collegamenti alla recensioni ricevute e informazioni sui suoi autori. Caci e Salati sono interessati al feedback dei lettori («Nessun processo è completo senza un verdetto»), inviabile sul blog o a lawcomics@gmail.com.
Lor
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