“Alla
Juventus vincere non è importante. È l'unica cosa che conta”
Così si espresse Giampiero
Boniperti qualche anno fa, ribadendo il concetto anche a inizio stagione, durante l’inaugurazione dello Juventus Stadium.
Dopo due settimini posti, però i tifosi juventini vedevano in
quell’affermazione soltanto una cosa: tanta nostalgia…
Risulta difficile scrivere
qualcosa su questa cavalcata straordinaria, tanto si è già detto e scritto,
nonostante ciò voglio comunque condividere con voi le sensazione provate.
“Vince chi ha più fame”
Durante una delle conferenze
stampa pre mondiale 2006, Marcello Lippi si espresse così in merito a chi gli
chiedeva se l’Italia, che non partiva di certo favorita, avesse qualche chance
di vincere il titolo. Verissimo. Però
la fame non basta, il fatto di avere una storia alle spalle che pesa, il fatto
di giocare per una squadra abituata a primeggiare nemmeno. Penso che la fame,
la voglia, la grinta siano state determinanti per raggiungere il successo, ma
sicuramente sono solo una delle componenti.
“Per vincere ci vuole testa, cuore e gambe”
Antonio Conte, il mister,
l’intuizione di Andrea Agnelli, ha stupito tutti. Me per primo, che ero
scettico ad inizio stagione, non sulle sue qualità umane, non su quelle
caratteriali e tantomeno sul fatto di sapere cosa volesse dire stare alla
Juventus. Ero scettico sulla sua preparazione tattica, sulle sue doti di
allenatore in se, con alle spalle due campionati vinti in serie B e un esonero
in A all’Atalanta. Conte ha dimostrato un'intelligenza tattica assoluta, una
capacità di preparare la squadra immensa. Volete dei dati? Aggiungendo il solo Lichtsteiner
(e Caceres a gennaio), la stessa difesa colabrodo dello scorso anno (47 gol
subiti) è risultata la miglior difesa (per distacco) della Seria A con sole 19
reti al passivo. In tutto ciò la mano dell’allenatore si sente, è stata
fondamentale l’organizzazione di gioco che da inizio anno è stata impostata.
Via le cervellotiche marcature a zone imposte da Del Neri, via il costante
ripiegamento sulla zona debole del quinto difensore (l’ala); Conte ha impostato
una difesa più alta, capace di risultare impenetrabile sia giocando a 3 che a
4. Uno dei segreti è sicuramente il fatto che la Juve sia stata la squadra ad
aver concesso il minor numero di tiri in porta agli avversari, merito di
reparti sempre stretti, di un pressing in posizione avanzata attuato
perfettamente, come il Barcellona di Guardiola, senza dar tempo di ripartire
agli avversari. Il mister mi ha stupito anche per l’elasticità mentale
nell’adattare la sua idea di calcio ai giocatori a disposizione: solo i grandi
allenatori sono in grado di farlo. Un altro grande merito è quello di aver
riportato la giusta disciplina all’interno dello spogliatoio, basta interviste
rilasciate giornalmente dai calciatori con promesse e sparate, basta screzi e
ripicche di senatori svogliati (vero Camoranesi?). I complimenti però vanno
fatti anche a tutto lo staff tecnico, che tramite un lavoro mirato è riuscito
ad estirpare uno dei problemi maggiori della Juve degli ultimi 3 anni, gli
infortuni soprattutto muscolari, quest’anno praticamente nulli (altro che colpa
dei campi di Vinovo…).
Il pagellone che ora vi proporrò
è il miglior modo che mi viene in mente per celebrare ogni singolo giocatore,
mettendone in luce pregi e difetti, aggiungendo qualche dato statistico e
assegnando loro un voto che ovviamente sarà più che opinabile.
# 1. Gianluigi Buffon
35 presenze. Chi lo dava per bollito ha dovuto ricredersi col passare delle giornate. Gigi è tornato quello dei mondiali, dopo due anni travagliati a causa dei problemi alla schiena, con tanto lavoro si è ripreso con pieno merito il titolo di miglior portiere al mondo. Fondamentale nel gioco di Conte per la sua fantastica capacità di utilizzare al meglio i piedi per far ripartire l’azione. Molti avranno in mente solo l’errore con il Lecce, io penso che quello sia stato solo un infortunio e se avessimo perso lo scudetto a causa di quell’episodio il mio giudizio non sarebbe cambiato di una virgola: uno dei segreti del nostro possesso palla sta nello riuscire a far partire sempre e comunque l’azione palla a terra, un errore a fronte di mille rischi è umano, il resto delle parate invece lo sono molto meno. Voto: 9.5
35 presenze. Chi lo dava per bollito ha dovuto ricredersi col passare delle giornate. Gigi è tornato quello dei mondiali, dopo due anni travagliati a causa dei problemi alla schiena, con tanto lavoro si è ripreso con pieno merito il titolo di miglior portiere al mondo. Fondamentale nel gioco di Conte per la sua fantastica capacità di utilizzare al meglio i piedi per far ripartire l’azione. Molti avranno in mente solo l’errore con il Lecce, io penso che quello sia stato solo un infortunio e se avessimo perso lo scudetto a causa di quell’episodio il mio giudizio non sarebbe cambiato di una virgola: uno dei segreti del nostro possesso palla sta nello riuscire a far partire sempre e comunque l’azione palla a terra, un errore a fronte di mille rischi è umano, il resto delle parate invece lo sono molto meno. Voto: 9.5
# 3. Giorgio Chiellini
33 presenze; 2 gol, 1 assist.
Trascinatore, uomo ovunque, con la sua grinta nessuno in campo poteva
permettersi di mollare un centimetro. Molti lo volevano lontano dalla Juve
perché troppo falloso, irruento e sgraziato. Lui non ha dato peso a tutto ciò,
rinnovando il contratto e tornando ad essere “il chiello carro armato” di
sempre, dimostrando di essere uno juventino vero, oltreché uno dei migliori
difensori italiani. Senza dubbio è stato quello che ha beneficiato maggiormente
del cambio di allenatore: il suo modo di giocare era abbastanza inadatto alla
difesa a zona e al tipo di marcature richieste da Del Neri. Partito centrale ha
saputo adattarsi tornando a fare il terzino, per poi andare a formare quel trio
fenomenale con Barzagli e Bonucci, giocando di fatto nel suo vero ruolo. Voto:
9
#4. Martín Cáceres
6 presenze; 1 gol. A questi
numeri non si possono non aggiungere quelli della Coppa Italia, con quella
doppietta strepitosa nel suo (secondo) esordio in maglia bianconera. Arrivato a
Gennaio, si è inserito negli schemi di Conte alla perfezione da subito,
dimostrandosi un giocatore maturo e molto duttile. Il suo acquisto era ben
voluto da tutti, dirigenza, allenatore e tifosi, Martin ha subito fatto capire
il motivo di tanta benevolenza nei suoi confronti. El Pelado è cresciuto molto
rispetto alla sua prima esperienza in bianconero, ora è un giocatore su cui il
mister potrà contare a tutti gli effetti, un titolare aggiunto. Voto: 7.5
#7 Simone Pepe
25 presenze, 6 gol, 3 assist.
Fondamentale nel girone d’andata, e questo aggettivo non è riduttivo o
esagerato. Con la sua presenza ha garantito il giusto equilibrio nel il 4-3-3
con cui la juve ha giocato tutta la prima parte di stagione. Rispetto allo
scorso anno anche lui ha beneficiato enormemente del cambio di allenatore,
riuscendo finalmente ad unire alla grandissima generosità e corsa, molta
concretezza, soprattutto in zona gol con 6 reti, ma anche con continui tagli,
ripiegamenti, contrasti e assist. Si è guadagnato il posto da titolare grazie
soprattutto al suo acume tattico (ricordate quando si è messo a bordo campo a
spiegare allo spaesato Elia i movimenti da fare?) e alla sua umiltà, perché le
parole sopra citate di Conte hanno il loro valore. Voto: 8
#8 Claudio Marchisio
35 presenze, 9 gol, 4 assist. Numeri straordinari, che potrebbero già dire tutto sulla stagione del ex “principino” (ora principe), eppure non bastano. Conte ad inizio stagione era stato chiarissimo, dicendo che Claudio era un giocatore fondamentale per la juve del presente e per il futuro. Marchisio è sicuramente stato uno dei migliori, i suoi sono numeri da attaccante, da seconda punta, invece il suo mestiere è la mezz’ala, la più forte e completa che ci sia in Italia. Nella sua stagione c’è tanta sostanza, lui è Vidal sono uno dei segreti di questa juve, con la loro intelligenza tattica, con polmoni infiniti, sempre a pressare altissimi, anche più in là degli attaccanti, e poi via a chiudere in difesa. Claudio più del cileno, capace di inserimenti fulminei, smarcamenti da bomber di razza, dribbling, lucidità sotto porta e negli assist, tutto. Dal mio punto di vista (non me ne voglia il chiello) Marchisio rappresenta perfettamente l’incarnazione della juventinità, a prescindere dalle caratteristiche tecniche e tattiche. Voto: 9.5
35 presenze, 9 gol, 4 assist. Numeri straordinari, che potrebbero già dire tutto sulla stagione del ex “principino” (ora principe), eppure non bastano. Conte ad inizio stagione era stato chiarissimo, dicendo che Claudio era un giocatore fondamentale per la juve del presente e per il futuro. Marchisio è sicuramente stato uno dei migliori, i suoi sono numeri da attaccante, da seconda punta, invece il suo mestiere è la mezz’ala, la più forte e completa che ci sia in Italia. Nella sua stagione c’è tanta sostanza, lui è Vidal sono uno dei segreti di questa juve, con la loro intelligenza tattica, con polmoni infiniti, sempre a pressare altissimi, anche più in là degli attaccanti, e poi via a chiudere in difesa. Claudio più del cileno, capace di inserimenti fulminei, smarcamenti da bomber di razza, dribbling, lucidità sotto porta e negli assist, tutto. Dal mio punto di vista (non me ne voglia il chiello) Marchisio rappresenta perfettamente l’incarnazione della juventinità, a prescindere dalle caratteristiche tecniche e tattiche. Voto: 9.5
#10 Alessandro Del Piero
22 presenze, 2 gol, 2 assist. Qui
non parlerò del suo addio, di quello che rappresenta per noi tifosi, ci sarà
modo e tempo per farlo, dedicandogli un pezzo ad hoc. La stagione del capitano
dovrebbe esser presa, incorniciata e mostrata a tutti questi aspiranti
“campioncini” che a 20 anni (o anche di più) pensano di essere arrivati,
pretendono il posto da titolari e piagnucolano per tutto l’anno quando la juve
(e non solo) li scarica in squadrette provinciali (ogni riferimento a Sebastian
Giovinco è puramente voluto.) Mai una parola fuori posto, massimo impegno negli
allenamenti, massima disponibilità, massima grinta ogni volta che è stato
chiamato in causa, anche per i dieci minuti finali, magari a risultato
acquisito, anche se ti chiami Del Piero, anche se hai fatto la storia di questo
club, anche se non esiste nessun record con questa maglia che non ti
appartenga. Già solo questo meriterebbe un dieci, ma c’è di più, c’è molto di
più nella stagione del capitano, perché quando è arrivato il momento decisivo
lui è stato fondamentale ancora una volta, nei big match di Coppa Italia,
quelli da dentro o fuori, con Roma e Milan, ma soprattutto in campionato, con
due soli gol certo, ma che gol! Uno nella partita più sentita e l’altro su
punizione, decisivo per permettere alla juve non solo di battere la Lazio (che
era terza) ma soprattutto di scavalcare il Milan, senza più perdere la testa
della classifica. Ho cercato di godermi ogni singolo minuto giocato dal
capitano, sapendo che erano gli ultimi, ho gioito come non mai ad ogni suo gol
e domenica quando alzerà il trofeo di questo scudetto avrò una certezza: aveva
ragione lui, ancora una volta. Voto 10+
#11 Paolo De Ceglie
21 presenze, 1 gol, 2 assist. L’avete vista la foto della sua macchina? Juventino vero anche lui, così come Marchisio proveniente dalle trafile, tutte, compreso l’anno in serie B. Paolino si è meritato la riconferma sul campo, migliorando tantissimo, favorito dal modulo a 5 di centrocampo che gli ha permesso di giocare nel suo vero ruolo. Si merita questa maglia, si merita questa vittoria. Voto 7.5
21 presenze, 1 gol, 2 assist. L’avete vista la foto della sua macchina? Juventino vero anche lui, così come Marchisio proveniente dalle trafile, tutte, compreso l’anno in serie B. Paolino si è meritato la riconferma sul campo, migliorando tantissimo, favorito dal modulo a 5 di centrocampo che gli ha permesso di giocare nel suo vero ruolo. Si merita questa maglia, si merita questa vittoria. Voto 7.5
#14 Mirko Vucinic
32 presenze, 9 gol, 8 assist.
Genio e sregolatezza, definizione banale quanto inappropriata a mio avviso.
Mirko quest’anno è stato molto più fondamentale di quanto i giornalai e finti
esperti abbiano compreso. Conte l’ha sempre dimostrato, con le presenze nella
formazione titolare e anche in conferenza stampa. Vucinic è l’unico giocatore
in rosa in grado di garantire un cambio di passo, creare superiorità numerica e
allo stesso tempo una corsa continua dall’inizio alla fine. Lui stesso in
un’intervista si è meravigliato di come quest’anno abbia capito e imparato a
correre, a coprire (fondamentali certi suoi ripiegamenti). Mancava qualche gol?
Si, perché li ha tenuti tutti in serbo per il finale di stagione, decisivo,
anche con i suoi assist (8, tantissimi), ha fatto ricredere gli scettici. Per
tutti gli altri lui è semplicemente “genio e sregolatezza”. Voto 9
#15 Andrea Barzagli
34 presenze, 1 assist. Il direttore sportivo del Wolfsburg si starà mangiando le mani (seh le mani..) per avercelo venduto alla bellezza di cinquecento mila euro. Un muro. Basterebbe questo, è l’unico dei titolarissimi a non aver segnato, ma ne ha salvati talmente tanti che quello è un dettaglio più che superfluo. Nel 2006 al mondiale aveva giocato solo una partita, peraltro molto bene, quest’anno Conte non l’ha mai fatto riposare, trovando un calciatore maturo, migliorato, senza dubbio per rendimento il miglior difensore della serie A. Voto: 9.5
34 presenze, 1 assist. Il direttore sportivo del Wolfsburg si starà mangiando le mani (seh le mani..) per avercelo venduto alla bellezza di cinquecento mila euro. Un muro. Basterebbe questo, è l’unico dei titolarissimi a non aver segnato, ma ne ha salvati talmente tanti che quello è un dettaglio più che superfluo. Nel 2006 al mondiale aveva giocato solo una partita, peraltro molto bene, quest’anno Conte non l’ha mai fatto riposare, trovando un calciatore maturo, migliorato, senza dubbio per rendimento il miglior difensore della serie A. Voto: 9.5
#17 Eljero Elia
3 presenze. Vero oggetto misterioso,
capace di ottime giocate individuali, ma poco incline al rigore tattico imposto
dal mister. Ciò che mi ha stupito maggiormente in negativo è stata l’incapacità
di comprendere movimenti e dinamiche di gioco nel corso dell’anno. Non puoi
allenarti tutti i giorni con i tuoi compagni, provare e riprovare i movimenti
e, dopo 6 mesi, quando ti viene data la possibilità di dimostrare il tuo
valore, vagare per il campo spaesato. Voto: 5
#18 Fabio Quagliarella
22 presenze, 4 gol. Dopo 6 mesi
fermo a causa di un grave infortunio al ginocchio non era facile tornare ai
livelli ottimi del suo esordio (9 gol nelle prime 20 partite di campionato
2010). Conte a inizio anno, quando Fabio ancora non riusciva a dare il meglio,
aveva detto che lo considerava un titolare, perfetto per la sua idea di gioco,
e che dal momento in cui sarebbe tornato al 100% fisicamente l’avrebbe fatto
giocare. Detto fatto, Quagliarella si è allenato con grande determinazione,
ritrovando la forma migliore, le sensazioni che solo il campo sa darti, e
infine i gol. La seconda parte di stagione dal mio punto di vista gli varrà una
meritata riconferma. Voto: 8
#19 Leonardo Bonucci
31 presenze, 2 gol 1 assist. Così
come Vucinic, anche Leonardo è stato più volte vittima di numerose critiche, a
volte ingenerose, a volte giuste. Nella sua stagione ho visto un miglioramento
netto con il passaggio alla difesa a 3, che ha esaltato le sue grandi doti di
regista arretrato. Col passare del tempo è aumentata anche la sicurezza nei
contrasti e la presenza in area; ad oggi dubito che Prandelli se ne priverà.
Tutto ciò che è successo invece dopo la trasferta di Trieste dimostra solo
quanto lui sia sempre stato uno juventino nel dna. Voto: 8.5
#20 Simone Padoin
5 presenze, 1 gol. Fortemente voluto dal mister nel mercato di Gennaio, si è dimostrato un centrocampista duttile, intelligente e soprattutto umile. Dubito che verrà venduto in estate, lui sa benissimo che non potrà partire da titolare e che con tutta probabilità arriverà anche un altro semititolare nel suo ruolo, ma a differenza di altri (Pazienza) preferisce giocarsi le sue carte in una grande squadra, con la possibilità di crescere e vincere qualche trofeo. Voto: 7
5 presenze, 1 gol. Fortemente voluto dal mister nel mercato di Gennaio, si è dimostrato un centrocampista duttile, intelligente e soprattutto umile. Dubito che verrà venduto in estate, lui sa benissimo che non potrà partire da titolare e che con tutta probabilità arriverà anche un altro semititolare nel suo ruolo, ma a differenza di altri (Pazienza) preferisce giocarsi le sue carte in una grande squadra, con la possibilità di crescere e vincere qualche trofeo. Voto: 7
#21 Andrea Pirlo
36 presenze, 3 gol 13 assist. Il
più presente, l’imprescindibile, il regalo, “quellochemancavadaanni”,
chiamatelo un po’ come volete, per me rimane semplicemente Andrea Pirlo. Lo
ammiravo col Milan e in nazionale, figuriamoci ora. Dopo un anno passato a
riposarsi nella pensione di Milanello, su gentile concessione del simpatico Max
Allegri (sempre sia lodato), Andrea è tranquillamente tornato a disputare una
normale stagione da 40 presenze, come se nulla fosse, senza neanche sudare
troppo. Mai sostituito, sempre lucido, capace di 13, dico TREDICI assist per i
compagni, quasi increduli alle volte di trovarsi palloni così semplici da
spingere in rete. La sua presenza in mezzo al campo è stata di un'importanza
vitale per il gioco imposto da Conte, nessun allenatore è riuscito a fermalo,
nemmeno quando si è provato a sacrificare un giocatore per marcarlo a uomo,
troppo intelligente lui a spostarsi in posizione di mezz’ala, troppo atletico
per reggere quel trotterello incessante per 90 minuti, e si sa, a Pirlo basta
un attimo per inventare una giocata. Voto: 9.5
#22 Arturo Vidal
33 presenze, 7 gol, 3 assist. Top player di valore mondiale. Chapeau a Marotta che l’ha pagato 10,5 ml. Celia Punk, come si fa chiamare, si è adattato alla perfezione al campionato italiano, risultando uno dei giocatori fondamentali per la conquista di questo scudetto. Arturo ha una capacità innata nello sradicare i palloni senza che l’avversario se ne renda conto, anche da dietro è in grado di rubarti palla senza commettere fallo; è un giocatore con qualità aerobiche fuori dalla norma, corre, pressa più alto degli attaccanti, ripiega fin dentro l’area di rigore e poi è pronto al contropiede; ha un tiro potente preciso, la giusta grinta e determinazione che gli permettono di non mollare mai, nemmeno dopo aver tirato, lui continua a correre, sai mai che il portiere non la blocchi; ha una tecnica che per un giocatore con le sue caratteristiche mai ti aspetteresti, grande visione di gioco, calma e tranquillità nel saper fare la cosa giusta anche al lite dell’area, seriamente uno dei giocatori più completi che abbia mai visto. Voto: 9.5
33 presenze, 7 gol, 3 assist. Top player di valore mondiale. Chapeau a Marotta che l’ha pagato 10,5 ml. Celia Punk, come si fa chiamare, si è adattato alla perfezione al campionato italiano, risultando uno dei giocatori fondamentali per la conquista di questo scudetto. Arturo ha una capacità innata nello sradicare i palloni senza che l’avversario se ne renda conto, anche da dietro è in grado di rubarti palla senza commettere fallo; è un giocatore con qualità aerobiche fuori dalla norma, corre, pressa più alto degli attaccanti, ripiega fin dentro l’area di rigore e poi è pronto al contropiede; ha un tiro potente preciso, la giusta grinta e determinazione che gli permettono di non mollare mai, nemmeno dopo aver tirato, lui continua a correre, sai mai che il portiere non la blocchi; ha una tecnica che per un giocatore con le sue caratteristiche mai ti aspetteresti, grande visione di gioco, calma e tranquillità nel saper fare la cosa giusta anche al lite dell’area, seriamente uno dei giocatori più completi che abbia mai visto. Voto: 9.5
# 23 Marco Borriello
13 presenze, 2 gol. Arrivato con
la nomea del tronista, sopravvalutato, mezzo giocatore, Marco ha lavorato sodo,
perché era l’unico modo per convincere Conte. A Roma aveva una condizione
scarsa, impegnandosi è tornato atleticamente in forma, e così il mister, che ne
apprezza molto il modo di giocare, ha iniziato ad utilizzarlo, continuando a
farlo nonostante le prime presenze non siano state del tutto degne di nota. Il
gol al Cesena, da 3 punti, decisivo per il titolo, avrà probabilmente un peso
specifico nelle valutazioni della dirigenza. Non so se Marco rimarrà o meno, ma
lo ringrazio comunque per l’impegno e l’abnegazione con la quale è stato in
grado di far ricredere i tifosi. Voto: 7.5
#24 Emanuele Giaccherini
22 presenze, 1 gol, 1 assist. Nello scetticismo generale tutti si chiedevano l’utilità che potesse avere questo giocatore. Ve lo ricordare il “Giaccherini” urlato da conte in panchina con il gesto alla Toni? L’ha voluto, l’ha fatto giocare e ora tutti hanno capito il perché. Giak è un calciatore intelligentissimo tatticamente, che ha saputo inserirsi al meglio negli schemi, adattandosi anche a ricoprire un ruolo nuovo, la mezz’ala, con risultati più che soddisfacenti. Sicuramente una delle sorprese più liete, fondamentale nelle partite chiuse, con i suoi dribbling e i suoi inserimenti costanti. Complimenti davvero. Voto: 8.5
22 presenze, 1 gol, 1 assist. Nello scetticismo generale tutti si chiedevano l’utilità che potesse avere questo giocatore. Ve lo ricordare il “Giaccherini” urlato da conte in panchina con il gesto alla Toni? L’ha voluto, l’ha fatto giocare e ora tutti hanno capito il perché. Giak è un calciatore intelligentissimo tatticamente, che ha saputo inserirsi al meglio negli schemi, adattandosi anche a ricoprire un ruolo nuovo, la mezz’ala, con risultati più che soddisfacenti. Sicuramente una delle sorprese più liete, fondamentale nelle partite chiuse, con i suoi dribbling e i suoi inserimenti costanti. Complimenti davvero. Voto: 8.5
# 26 Stephan Lichtsteiner
34 presenze, 2 gol, 2 assist.
Finalmente un terzino destro degno. Ammettetelo, è quello che avete pensato
tutti dopo il 4-0 d’esordio contro il parma?! Maratoneta con due polmoni
infiniti, capace di costanti proiezioni e sovrapposizioni, ma anche molto bravo
a coprire, nelle diagonali difensive e nell’uno contro uno. Assolutamente un
acquisto azzeccato. Voto: 8.5
#27 Milos Krasic
7 presenze, 1 gol. Tutti si aspettano la stagione dell’esplosione definitiva, quella che l’avrebbe consacrato come campione. Purtroppo non è stato così e in tutto ciò non vedo demeriti da parte di Conte. Nonostante Milos non capisse gli schemi, nonostante mal si adattasse a giocare nello stretto, il mister gli ha inizialmente dato fiducia, ma vedendo che non c’erano miglioramenti effettivi, essa è cessata. Dispiace perché lo scorso anno è stato uno dei pochi a farci gioire, però i suoi limiti tattici oltre che tecnici sono troppo evidenti, farà sicuramente benissimo altrove. Voto: 5
7 presenze, 1 gol. Tutti si aspettano la stagione dell’esplosione definitiva, quella che l’avrebbe consacrato come campione. Purtroppo non è stato così e in tutto ciò non vedo demeriti da parte di Conte. Nonostante Milos non capisse gli schemi, nonostante mal si adattasse a giocare nello stretto, il mister gli ha inizialmente dato fiducia, ma vedendo che non c’erano miglioramenti effettivi, essa è cessata. Dispiace perché lo scorso anno è stato uno dei pochi a farci gioire, però i suoi limiti tattici oltre che tecnici sono troppo evidenti, farà sicuramente benissimo altrove. Voto: 5
#28 Marcelo Estigarribia
13 presenze, 1 gol, 1 assist.
Arrivato in prestito quasi a sorpresa, dopo una gran Coppa America, El Chelo si
è dimostrato un giocatore affidabile, utile e il suo apporto è stato importante
in gare come contro Napoli e Roma. Nella seconda parte della stagione però
Conte l’ha sempre meno utilizzato, preferendogli De Ceglie. Probabilmente non
verrà riscattato, ma sicuramente avrà la possibilità di rimanere in europa nel
calcio che conta. Voto: 7
#30 Marco Storari
2 presenze, più quelle in Coppa Italia. Nessuno in Italia può permettersi una coppia di portieri di questo tipo, il merito maggiore di Storari è stato quello di accontentarsi, preferendo giocarsi al meglio le occasioni ricevute, con la possibilità di vincere qualcosa, piuttosto che andare a fare il titolare altrove (Pazienza). Sempre sicuro, una garanzia. Voto 7
2 presenze, più quelle in Coppa Italia. Nessuno in Italia può permettersi una coppia di portieri di questo tipo, il merito maggiore di Storari è stato quello di accontentarsi, preferendo giocarsi al meglio le occasioni ricevute, con la possibilità di vincere qualcosa, piuttosto che andare a fare il titolare altrove (Pazienza). Sempre sicuro, una garanzia. Voto 7
#32 Alessandro Matri
31 presenze, 10 gol, 4 assist. Per
tutto il girone d’andata tra gli attaccanti segnava praticamente solo lui. Poi
con l’arrivo di Borriello e il ritorno di Quagliarella ha perso il posto da
titolare e quella sicurezza sotto porta che dallo scorso anno mai si era
interrotto. Il finale di stagione l’ha visto in campo di rado, la sensazione è
che davanti ad un offerta concreta non sarà considerato incedibile. Rimane pur
sempre il miglior marcatore stagionale e la sua media gol con la maglia
bianconera è quella di un bomber vero. Voto: 8
#34 Luca Marrone
2 presenze, 1 assist. Ha giocato di più in Coppa Italia, facendo vedere a tutti il motivo per cui Conte l’ha fortemente voluto in rosa, dopo che lo scorso anno è stato il titolare del suo centrocampo a 4 col Siena. Luca ha grandissime doti tattiche e tecniche, di fronte però aveva un trio di centrocampisti che giocherebbero titolari ovunque. Il prossimo anno probabilmente andrà a giocare, lo vogliono in tantissimi, si dovrà convincere Conte a cederlo, ovviamente solo in prestito perché il futuro di questo ragazzo sembra già scritto. Voto: 7
2 presenze, 1 assist. Ha giocato di più in Coppa Italia, facendo vedere a tutti il motivo per cui Conte l’ha fortemente voluto in rosa, dopo che lo scorso anno è stato il titolare del suo centrocampo a 4 col Siena. Luca ha grandissime doti tattiche e tecniche, di fronte però aveva un trio di centrocampisti che giocherebbero titolari ovunque. Il prossimo anno probabilmente andrà a giocare, lo vogliono in tantissimi, si dovrà convincere Conte a cederlo, ovviamente solo in prestito perché il futuro di questo ragazzo sembra già scritto. Voto: 7
Che dire ancora? Si, la Juve ha
vinto lo scudetto da imbattuta e questa è una cosa di cui bisogna andar
veramente fieri, sia perché non era MAI capitato nel campionato italiano, sia perché
dimostra quanto i ragazzi siano riusciti a rimanere concentrati, attenti,
aggressivi, sul pezzo, in ogni singola partita disputata e si sa quanto la
Serie A sia un campionato tutt’altro che scontato.
Grazie ragazzi.
Mywo
3 commenti:
bisogna aggiornare Barzagli, 1 gol per lui ;)
lol...lo sapevo che dovevo aspettare!
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