Lunedì 9 Gennaio sarà una data
storica, che probabilmente rimarrà nei cuori dei tifosi gunners per molto tempo. Thierry Henry,
il campione che per otto anni ha vestito la maglia dell’Arsenal, tornerà a
giocare sui campi nel nord di Londra, grazie alla pausa della Mayor League
americana (così come fece Beckham con il Milan), avendo firmato un contratto di
due mesi. Cosa c’è di speciale in tutto ciò? Ora ve lo spiego…
La sua carriera inizia nel Monacò
dove, non ancora maggiorenne, Henry inizia a far vedere le sue doti, anche
grazie ad Arsene Wenger, tecnico dei monegaschi, che utilizza il giovane
francese con buona continuità. Nella stagione 97/98, dopo aver vinto il titolo
della League One, trascina i suoi compagni in semifinale di Champions con ben 7
reti e conclude una fantastica annata con il titolo di Campione del Mondo con
la sua nazionale. Nel Gennaio del 1999 Titì lascia il Monacò per trasferirsi
alla Juventus, bisognosa di sostituire Alessandro Del Piero, vittima di un
grave infortunio. A Torino però il tecnico Ancelotti lo fa costantemente
giocare fuori ruolo, impiegandolo in fascia e complice un difficile ambientamento
al campionato italiano, Henry non riesce a ripetere le ottime prestazioni
fornite in Francia. La stagione dopo Luciano Moggi compie forse il più grande
errore della sua gestione, vendendolo all’Arsenal per circa 15 milioni. A
Londra Titì ritrova il suo grande mentore, Wenger, ed esplode definitivamente! Con
i gunners disputa otto stagioni, segnando moltissimi gol, diventando uno dei
migliori attaccanti al mondo. La continuità è stata ciò che l’ha reso così
amato e determinante nelle vittorie gunners; questa la successione di gol nelle
varie stagioni: 26, 22, 32, 32, 39, 30, 33, 12. Numeri impressionanti, che ne
fanno uno dei campioni più grandi che questo club abbia mai avuto. Con i gol sono
arrivate anche le vittorie: 2 Premier, 3 F.A. Cup e 2 Community Shield, a cui
si devono aggiungere i titoli personali come le due scarpe d’oro e le 4
classifiche dei cannonieri di vinte (di cui 3 consecutive).
Nel 2007 si trasferisce a Barcellona,
andando a formare con Messi ed Eto’o un trio formidabile capace di segnare 72
gol nella Liga, record assoluto. Nel barça Henry raggiunge quei titoli
internazionali che a livello di club gli mancavano, come la Champions ed il
Mondiale per Club, nonostante la sua media realizzativa si abbassi
notevolmente. Da due stagioni infine veste la maglia dei New York Red Bulls.
Il ritorno in quel di Londra è
dunque un qualcosa di magico per chiunque in quegli anni abbia seguito il
calcio inglese. Nel nuovo stadio, l’Emirates Stadium, gli è pure stata eretta
una statua in suo onore, tanta è l’ammirazione e la gratitudine nei suoi
confronti.
Vi lascio alle sue vecchie
giocate, speranzoso di poterne vedere presto di nuove…
Mywo
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