Oscar Pistorius è un atleta sudafricano di atletica leggera, ma da oggi per molte persone in tutto il mondo rappresenta qualcosa in più.
La sua storia è particolare: nasce a Pretoria il 22 novembre del 1986 con una grave malformazione ai peroni e ai piedi, tanto che all’età di 11 mesi i medici devono ricorrere a una doppia amputazione delle gambe. Oscar inizia da subito a praticare sport, rugby e pallanuoto, e si avvicina all’atletica dovendo fare riabilitazione. Da lì in poi la sua vita cambierà totalmente. Alle Paralimpiadi di Atene nel 2004 arrivano i primi successi internazionali, a soli 17 anni Pistorius vince il bronzo nei 100 metri e l’oro nei 200, battendo atleti ben più quotati di lui.
Dopo questi successi inizia la battaglia con la IAAF (International Association of Athletics Federations) in quanto il desiderio di Oscar è quello di correre con i normodotati alle Olimpiadi di Pechino 2008. La federazione però gli nega questo permesso in quanto, non avendo la parte inferiore degli arti, Pistorius corre attraverso delle protesi in carbonio che a detta loro “danno un vantaggio meccanico dimostrabile (più del 30%) se confrontato con qualcuno che non le usi". L’atleta però non si da per vinto, ricorrendo al TAS, e il 16 Maggio 2008 viene riabilitato dal tribunale sportivo. Le motivazioni che portano a questa decisione sono le seguenti: “al momento non esistono elementi scientifici sufficienti per dimostrare che Pistorius tragga vantaggio dall'uso delle protesi”.
Il problema di Oscar a quel punto era solo il tempo: Pistorius per partecipare alle Olipiadi di Pechino deve realizzare il Minimo A (tempo minimo richiesto per poter gareggiare in una disciplina delle Olimpiadi), ma Oscar non ha mai corso così forte, e il tempo che gli resta è troppo poco. Purtroppo per lui non riesce nell’impresa, ma partecipa comunque alle Paralimpiadi vincendo l’oro in tutte e tre le discipline disputate: 100, 200 e 400 metri.
Le Olimpiadi di Londra sono però un obbiettivo lontano e in questo caso Pistorius, grazie alla sua incredibile forza di volontà, continuando ad allenarsi assiduamente, riesce finalmente a fare quel tempo. L’occasione è il meeting di Lignano Sabbiadoro, località cara ai big dell’atletica, che lo usano spesso come sede del ritiro. Oscar fa segnare un 45.07 nella gara dei 400 metri, garantendosi oltre alla partecipazione ai Mondiali di Daegu, anche quella alle Olimpiadi di Londra 2012.La sua storia è molto emozionante, in quanto non è mai stato provato un effettivo incremento delle possibilità motorie grazie alle protesi, ma soprattutto ciò che mi sento di sottolineare è un altro fatto: Pistorius non potrà di certo competere con i migliori, molto probabilmente non passerà nemmeno le fasi eliminatorie, ma questo per lui non ha nessuna importanza. La sua battaglia, la sua sfida era quella di riprendersi ciò che madre natura gli aveva tolto, e ci è riuscito con tantissimi sacrifici, senza arrendersi mai. Grande Oscar!
Mywo
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