La prima fase del torneo
sudamericano si è conclusa, ovviamente con alcune sorprese come era lecito
attendersi da una competizione di questo genere. In realtà le prime partite non
sono state del tutto entusiasmanti, con le “big” che complice anche l’organizzazione
strutturale del torneo, non si sono dannate l’anima da subito. Spiegandomi
meglio, c’è da dire che essendoci 3 gironi da 4 squadra ciascuno, in cui
passano le prime 2 più le 2 migliori terze, è facile comprendere che se su 12
squadre complessive, accedono alla fase successiva in 10, le squadre minori
facciano di tutto per chiudersi e strappare pareggi, mentre le favorite
approccino al torneo in modo più soft.
Da tutto ciò ne è venuto fuori
che tra le 3 teste di serie, nonché favorite per la vittoria finale, solo il
Brasile sia passata come prima nel suo girone. A dirla tutta nemmeno i verdeoro
hanno brillato, anzi tutt’altro, infatti la loro leadership è data soltanto da una
miglior differenza reti rispetto al sorprendente Venezuela, anch’esso a 5
punti. Argentina e Uruguay si sono dovute accontentare dei secondi posti nei
loro gironi e questo le porterà a scontrarsi già nei quarti.
Gruppo A
- Colombia 7
- Argentina 5
- Costa Rica 3
- Bolivia 1
La prima sorpresa come potere vedere dalla classifica soprastante è sicuramente il mezzo flop della squadra di Messi & Co. Proprio la pulce è stata additata come capro espiatorio per i due deludenti pareggi nei primi due match. Il tecnico Batista ha voluto riproporre un 4-3-3 stile Barcellona, lasciando il pallone d’oro libero di svariare su tutto il fronte. Lasciando stare le evidenti differenze tra le due squadre, è da subito apparso chiaro come Messi non si trovasse in quel tipo di gioco; un conto è avere dietro e intorno due giocatori come Xavi e Iniesta, un altro avere 3 centrocampisti di rottura, seppur discreti nell’impostazione, come Banega, Cambiasso e Mascherano. Nella terza partita il tecnico è tornato sui suoi passi sbilanciando la squadra in chiave offensiva e paradossalmente facendogli così trovare molta più stabilità e quadratura di gioco. Il 4-2-3-1 con il quale è stata affrontata la Costa Rica (3-0) con due soli mediani più Aguero, Messi e Di Maria (fin’ora incomprensibilmente escluso dall’11 iniziale) dietro ad Higuain ha ridato gioco e spettacolo. La vera rivelazione è stata però la Colombia; rivelazione forse solo in parte per chi scrive visto che nel nostro precedente articolo (QUI) era già stata indicata come una delle probabili sorprese. I colombiani si sono dimostrati squadra tosta, organizzata alla perfezione, con un gioco molto più europeo che sudamericano. Hanno vinto di misura all’esordio contro la Costa Rica, hanno poi pareggiato con l’Argentina rischiando più volte di beffarli (e avrebbero in ogni caso meritato) e hanno infine dominato la partita finale contro i Boliviani dove ha finalmente trovato il gol (doppietta) il vero leader di questa squadra: Radamel Falcao che anche in questa competizione sta dimostrando tutto il suo valore.
Gruppo B
- Brasile 5
- Venezuela 5
- Paraguay 3
- Ecuador 1
Come già accennato il Brasile è
riuscito a vincere il suo girone risultando però convincente solo nell’ultimo
decisivo match, vinto 4 a 2 contro l’Ecuador. La squadra messa in campo da
Menezes è sembrata sottotono con molti giocatori fuori forma, a partire da
Daniel Alves, così come Ganso e Pato. Questi ultimi due si sono ripresi con
prestazioni in crescendo arrivando a segnare una doppietta (Pato) e a fornire
assist decisivi (Ganso) nell’ultima partita, mentre il terzino del Barcellona,
complice anche un’annata giocata ai 1000 all’ora, è stato egregiamente
sostituito da Maicon, che presumiamo difficilmente perderà il posto in questo
torneo. Il Venezuela dopo il pareggio all’esordio proprio con il Brasile, è
riuscito a rimanere imbattuto vincendo di misura con l’Ecuador e agganciando il
secondo posto nella decisiva partita finale con il Paraguay, pareggiando 3 a 3
nei minuti finali. L'Albirroja nonostante abbia dimostrato la consueta caparbietà e coesione di squadra, ha a sua volta deluso leggermente le aspettative, le quali la vedevano comodamente qualificato come seconda del girone e non ripescata tra le migliori terze come poi è finita.
Gruppo C
- Cile 7
- Uruguay 5
- Perù 4
- Messico 0
Il gruppo C è stato molto interessante e combattuto e ci ha fornito da subito una conferma, più che sorpresa, ovvero il Cile di Sanchez in testa al girone. Nonostante non ci sia più Bielsa alla sua guida, questa rimane una squadra piena di talento, del tutto imprevedibile e capace di segnare almeno un gol in tutte e 3 le partite. Sanchez, Isla, Vidal, Jimenez e Valdivia (quest’ultimo davvero sorprendente) sono tutti giocatori pieni di talento e inventiva che fanno di questa squadra una seria pretendente al titolo. L’Uruguay ha parzialmente deluso, trovando la vittoria di misura solo nell’ultima gara dopo due pareggi (entrambi per 1-1). In particolare ci si aspettava qualcosa di più dal super tridente, invece Cavani non si è visto (peraltro ha saltato per infortunio la terza gara), Forlan non è al meglio e l’unico che è sembrato in forma e voglioso di dimostrare qualcosa è sembrato Suarez. Nei quarti troveranno da subito l’Argentina in un match da dentro fuori storico, se non altro perché entrambe le formazioni sono a quota 14 nelle vittorie del torneo. Una squadra di cui si è parlato poco ma che invece ha molto ben figurato, è sicuramente stato il Perù. Il fiorentino Vargas, che a causa di un infortunio non avrebbe nemmeno dovuto partecipare al torneo è stato invece il vero leader, trascinando la squadra ad una buona qualificazione come migliore terza.
Tabellone fase finale
Di seguito vi proponiamo il tabellone della fase finale ad eliminazione dirretta, dove ci saranno da subito scontri molto interessanti.
Di seguito vi proponiamo il tabellone della fase finale ad eliminazione dirretta, dove ci saranno da subito scontri molto interessanti.
Mywo
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