lunedì 18 aprile 2011

The next three days

Uscito nelle sale statunitensi a novembre 2010 e in quelle italiane a partire dallo scorso 8 aprile, The next three days è un remake del recente film francese Pour elle, distribuito in America come Anything for her, scritto e diretto da Fred Cavayé. La trama di The next three days, riadattato, prodotto e diretto dall’affermato sceneggiatore Paul Haggis (creatore della serie Walker Texas Ranger, sceneggiatore di blockbuster quali Million dollar baby, Flags of our fathers e Quantum of solace, regista di Crash – Contatto fisico), è rimasta sostanzialmente uguale all’originale: il professore John Brennan (ben interpretato dal truce Russell Crowe) e l’impiegata Lara (Elizabeth Banks) sono coniugi innamorati e genitori del piccolo Luke (Ty Simpkins) la cui vita quotidiana viene distrutta da un’irruzione della polizia, che arresta e fa processare Lara con l’accusa di aver ucciso il suo capoufficio dopo un acceso litigio. La narrazione salta i mesi durante cui si svolge il processo e arriva direttamente a Lara in galera e John alle prese con una doppia dose di doveri quotidiani. Quando anche l’ultimo appello presentato dai Brennan viene respinto dalla Corte Suprema, Lara tenta il suicidio: è l’ultima goccia di frustrazione che fa traboccare John. Il professore che (non a caso) impartisce lezioni sui romanzi di Don Chisciotte si imbarca in un’impresa disperata, dalle altissime probabilità di fallimento, ovvero far evadere sua moglie per evitarne la morte e riunire la famiglia. John contatta un galeotto evaso (Liam Neeson, già protagonista di un’avventura simile in Io vi troverò) per farsi istruire sui punti critici che decidono la riuscita di una fuga dal carcere, si immerge nella violenza dei bassifondi per ottenere soldi e documenti falsi, affida il figlioletto Luke alla madre di una sua amichetta (la bellissima Olivia Wilde, l’assistente “13” del Dr. House) e dà inizio al suo ambizioso piano. Quello che John non sa è che la polizia ha già fiutato qualcosa di sospetto ed è già sulle sue tracce...
The next three days è un film denso di suspense. L’aria greve che aleggia intorno alla preparazione di John, la brutalità delle sue esperienze nei quartieri malfamati della città e l’ambiguità della moglie che vuole salvare (sarà davvero innocente come lui si ostina a credere?) creano un’atmosfera da vero thriller, che poi sfocia in una lunga parte d’azione e in un finale soddisfacente. La fotografia scura, opprimente e spesso mossa con cui la storia è mostrata risulta molto adatta alla narrazione, e gli attori sono più che adeguati alle loro parti; secondo il regista Haggis, l’attore neozelandese Russell Crowe era l'ideale per interpretare “un uomo qualunque capace di ergersi affrontando circostanze straordinarie”, come già aveva dimostrato nei grandi successi Il gladiatore (2000), American gangster (2007) e Robin Hood (2010). Elizabeth Banks, che cambiò il suo vero cognome Mitchell per distinguersi dall’altra attrice Elizabeth Mitchell (la dottoressa Juliet Burke della serie Lost), si è allontanata dai film comici (per esempio Piacere Dave) che le hanno dato notorietà per interpretare la fragile e un po’ losca Lara Brennan, e il risultato è buono.
Al botteghino americano, The next three days è partito benino (6.750.000 dollari di incassi nel primo weekend) per poi fermarsi, a gennaio, a soli 21 milioni di dollari di ricavi dalle sale; in Italia, distribuito da Medusa Film, ha guadagnato 992.000 euro nel primo weekend di programmazione, più che raddoppiati entro la settimana successiva.

Lor 

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi hanno detto che nel complesso è un ottimo film, ma forse stenta un po' nel finale, "tirando" la narrazione al limite. Che ne dici Lorenzo?

Alessio

Lorenzo Valle ha detto...

Anche a me è parso un ottimo film, e il finale (naturalmente con colpo di scena) mi è sembrato plausibile e, devo ripetermi, soddisfacente. La storia si dilunga un po' nella fase di preparazione del piano di evazione, poi diventa concitata nella realizzazione del piano e sospesa sul filo del rasoio nel finale, fino all'ultima scena risolutiva e a un piccolo "approfondimento" d'indagine che non guasta. Naturalmente non tutto è perfettamente credibile, però devo dire che mi aspettavo di peggio e che sono rimasto colpito positivamente dal film nel suo complesso. In definitiva, vai a vederlo! ;-)

Posta un commento