Bentornati alla rubrica musicale di Vasi Comunicanti. Questo quarto appuntamento si apre con il secondo singolo di uno dei gruppi più importanti dell'ultimo decennio, i Black Eyed Peas. Stiamo parlando di Just can't get enough, canzone in cui i BEP si allontanano da quella tamarrata che è stato The time (dirty bit). Finalmente una melodia originale più vicina alle origini del gruppo che però non si dimentica di inserire un po' di dance che tutto sommato ci può stare.
Un'altra novità arriva da un'artista poco conosciuta in Italia, Colbie Caillat, che qualche anno fa ha duettato con Jason Mraz in Lucky e che ha prestato la sua Bubbly per un famoso spot. Arriva ora, ancora colonna sonora di un'altra pubblicità italiana, con la solare I do: una voce dolce, un ritmo veloce e un ritornello che rimane subito in testa.
Una figlia d'arte si presenta sul mercato italiano: si tratta Eliot Paulina Summer, in arte Coco, che fa parte del gruppo I blame Coco. Questi nomi non vi diranno molto ma la ragazza è figlia di Sting, ex leader dei Police, ed è nata in Italia durante una vacanza a Pisa dei genitori. Self machine è il primo singolo della band britannica e presenta una buona fusione di generi: pop, elettronica, rock con una voce enigmatica, quasi neutra. Dunque un pezzo molto interessante. Aprirà le porte del successo all'erede di Sting?
Ritorna Michael Jackson. Eh si, miracolo. Si tratta del secondo singolo tratto dal discutissimo disco postumo Michael, Hollywood tonight. A parte tutte le chiacchiere, la voce è quella del re del pop che quindi in passato avrà approvato questa canzone quindi vorrei considerarla degna di attenzione. Il sound è inconfondibile, così come il ritmo. Peccato non poter vedere MJ ballare.
Tornando al nostro bel paese, troviamo uno dei più grandi cantautori italiani, Zucchero, che dopo la non eccezionale E' un peccato morir, propone il secondo estratto da Chocabeck, Un soffio caldo: un brano lento ma molto profondo che si avvale della collaborazione alla scrittura di Francesco Guccini.
Passiamo ora alle solite segnalazioni veloci ma da non perdere: continua la fortunata carriera italiana e non solo di Caro Emerald che torna con il terzo singolo Stuck, in heavy rotation in tutte le radio; ennesimo successo per gli Hurts che arrivano al quarto singolo Sunday; Ligabue si prepara per l'estate con Il meglio deve ancora venire, sigla perfetta per il Festivalbar, se ancora esistesse; leggero cambio di genere per Jamiroquai con Lifeline, terzo estratto da Rock dust light star; graditissimo ritorno quello dei REM con Überlin, poco distante dai vecchi successi ma comunque interessante; terzo singolo per i Maroon 5 che presentano Never gonna leave this bed; infine parliamo di Daniele Silvestri che lancia il brano Ma che discorsi, primo estratto del nuovo album S.C.O.T.C.H.
Concludo come sempre con la canzone che più mi ha colpito nell'ultimo periodo. Si tratta stavolta del nuovo singolo di Katy Perry, E.T., presente nel disco Teenage dream ma rinnovato ora dalla collaborazione di Kanye West, abbastanza inutile. Molti trovano una somiglianza con un vecchio pezzo delle russe tATu, ma c'è da dire che il successo di Katy distacca di parecchio quello del lesbo duo. La canzone è semplice, non ha grandi orpelli ma può contare su una melodia vocale martellante e un ritornello che conquista. Eccola:
D9P
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