
Come per il suo predecessore, Benvenuti al nord è una commedia divertente, ricca però di stereotipi tutti italiani, soprattutto gastronomici e dialettali, che rischiano di stufare il pubblico perché già utilizzati dai successi di Checco Zalone. Il cinema italiano sembra aver trovato la chiave del successo con questi argomenti che richiamano le classiche commedie all’italiana dei bei tempi andati (non a caso nel primo trailer rilasciato si citano Totò e Peppino). Al giorno d’oggi però il pubblico pretende sempre novità e la ridondanza di queste nuove commedie potrebbe non reggere molto al botteghino sul lungo periodo.
Benvenuti al nord è ovviamente un trionfo annunciato, una formula vincente con un cast di prim’ordine, che non rischia di certo il flop. Un film divertente che regala situazioni comiche all’altezza di Benvenuti al sud, per quanto l’approdo di Alberto nella provincia salernitana e i pregiudizi dei settentrionali verso il sud abbiano regalato molti più spunti al regista Luca Miniero e risate agli spettatori. Benvenuti al sud ha funzionato anche per l'idea di base interessante di Giù al nord, idea che però non può sostenere il peso di ben due film: in questo sequel quello spunto, quello schema narrativo, lo conosciamo già e quindi era necessario introdurre qualcosa di nuovo, che purtroppo manca. Mi viene in mente un esempio simile pensando a Una notte da leoni, con la differenza che, in questo caso, la formula è stata abbastanza geniale da poter essere ripetuta nel primo e nel secondo episodio.
Le scene principali di Benvenuti al nord sono lo specchio di quelle del precedente episodio, grazie anche al gruppo di comprimari: direttamente dal sud ritroviamo i fratelli Costabile (Nando Paone e Giacomo Rizzo), la madre di Mattia (Nunzia Schiano) a cui si aggiungono i colleghi del nord Comisoni (Francesco Migliaccio), Sandrino (Francesco Brandi) e la Dodi (Ippolita Baldini), perfetti caratteristi del lavoratore milanese. Nei titoli di coda è presente anche Emma Marrone (prossima al palco del Festival di Sanremo) che canta una sua versione di Nel blu dipinto di blu, passeggiando nel set del film.
Ma le risate più grandi le offre il signor Scapece (ricordate l’incomprensibile cliente della posta, interpretato da Salvatore Misticone?) nei suoi duetti con la milanesissima suocera di Alberto (sempre Angela Finocchiaro): gli indecifrabili dialoghi in milanese e napoletano dei due saranno l’origine di un rapporto molto stretto. Tra le scene migliori, anche l’arrivo in casa Colombo di Mattia con il primo impatto con la “cucina milanese”.
Silvia: “Sashimi?”
Mattia: “......ascimm?? arò jamm?”
Mattia: “......ascimm?? arò jamm?”
D9P
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